Malta con Terzani: una buona pesca grazie agli occhi di Osiride - Studentville

Malta con Terzani: una buona pesca grazie agli occhi di Osiride


Hanno un che di misterioso e di arcano, queste imbarcazioni tradizionali dell’arcipelago di Malta, i luzzu, barche di pescatori dagli scafi coloratissimi: rossi, blu o gialli, che sula prua portano dipinti un paio d’occhi verdi o azzurri. Sono gli occhi di Osiride, decorazioni beneaugurali che si trovavano già sulle barche di greci e fenici. Venivano pitturati per allontanare le tempeste e scongiurare una pesca infruttuosa.

Se volete vedere tanti luzzu e passare una serata a decidere qual è il più bello, fate un passeggiata al porto di Marsaxlokk, cittadina il cui nome significa ‘porto di scirocco’, proprio perché è posizionata a sudest. Qui, nel profumo degli oleandri, resterete per ore a guardare i pescatori seduti sulle banchine che riparano le reti o lucidano le barche.

Poco lontano i luzzu dondolano sulle onde, con la loro pigra indolenza, aspettando solo di essere messi in moto e di partire alla ricerca di pesce. Sì, perché una volta, ovviamente, queste imbarcazioni erano esclusivamente a vela; oggi se ne trovano per lo più a motore. Se capitate su questo lungomare la domenica, inoltre, avrete la possibilità di comperare ottimo pesce a prezzi vantaggiosissimi.

Foto | Flickr e Roberta Barbi

Malta curiosa

Sarà molto diversa, invece, la barca che vi porterà a Gozo, la seconda isola dell’arcipelago maltese, dove c’è la bella città di Victoria, l’antica capitale. Il nome originale di Victoria è Rabat, ma la città venne ribattezzata nel 1897, in occasione del giubileo della regina Vittoria.

Non perdetevi la Cittadella, l’acropoli fortificata dai fenici prima e dai romani poi, che sorge a 150 metri sul livello del mare, nella quale è rimasto poco delle costruzioni originali, mentre l’aspetto attuale risale ad epoca seicentesca.

I bastioni volgono a sud verso la città e a nord verso la campagna: attraverso di essi si passa per l’arco di pietra che venne aperto solo nel 1956 per consentire il passaggio alla statua della Vergine portata in processione il giorno dell’Assunta. Da qui, infatti, si entra direttamente nella piazza dove si affaccia la Cattedrale di Santa Maria, anch’essa interamente ricostruita dopo il terremoto del 1693.

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