Berkeley: critica alle idee astratte - Studentville

Berkeley: critica alle idee astratte

La critica alle idee di berkeley.

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Critica alle idee astratte Secondo Berkley , come anche secondo Locke l’ oggetto della conoscenza é costituito dalle idee , ossia le nostre rappresentazioni mentali . Sempre sulla scia di Locke Berkley non é innatista , bensì ritiene che l’ unica fonte delle idee sia l’ esperienza . Quella che generalmente chiamiamo una ” mela ” non é che una collezione di idee di sensazione ( di un certo sapore , di un certo odore , consistenza , forma , ecc. ) che l’ esperienza ci presenta solitamente congiunte . Ma Berkeley é del parere che il suo maestro ideale ( Locke ) non sia stato abbastanza fedele ai suoi presupposti almeno su un punto . Per Locke , infatti , ciò che distingue il pensiero umano dall’ attività psichica dei bruti é la facoltà dell’ astrazione . Per quanto i sensi offrano sempre idee particolari , l’ uomo ha la capacità di formulare idee astratte , separandole dalle altre qualità dell’ oggetto percepito : vediamo un libro giallo e sappiamo astrarre , tirar via mentalmente il giallo , la forma parallelepipedo , etc. Secondo Berkeley , al contrario , questo processo non é possibile e le rappresentazioni mentali degli uomini sono sempre idee particolari : l’ idea di giallo é data soltanto in quanto é riferita a un determinato oggetto ( un libro , una casa , una mela , etc. ) ed é inseparabilmente congiunta con tutte le altre qualità di esso . Quando pensiamo ad un uomo , non formuliamo mai l’ idea astratta ” uomo ” , ma immaginiamo sempre un uomo alto o basso , biondo o bruno , grasso o magro . Berkeley , dunque , risulta ancora più saldamente ancorato rispetto a Locke alla tradizione occasionista seicentesca e perviene ad un più rigoroso nominalismo : gli universali sono esclusivamente flatus voci , dicevano i nominalisti medioevali . La negazione delle idee astratte , comunque , non esclude la possibilità di un uso generale delle idee particolari , uso che Locke avrebbe senz’ altro confuso con l’ esistenza di idee astratte . Risulta infatti possibile servirsi di idee particolari per rappresentare tutte le idee che appartengono ad una stessa specie . Il triangolo che il geometra ha in mente per dimostrare un dato teorema é sempre particolare ( per esempio un triangolo rettangolo ) ma nella dimostrazione questa particolarità viene fatta cadere in modo che essa possa rappresentare tutti i triangoli , pure quelli isosceli , scaleni ed equilateri , che sono sempre triangoli . Quando penso all’ uomo in generale , in realtà ho sempre in mente un uomo particolare , magro o grasso , bianco o nero , alto o basso , ma non tengo conto di queste qualità in modo da poter riferire la mia rappresentazione di uomo , e il corrispondente termine generale ” uomo ” con cui la indico , a tutti gli uomini . Berkeley sostiene che l’ infondato riconoscimento di idee astratte porti seco altri due errori grossolani . In primis , esso conduce all’ erronea distinzione tra qualità primarie e qualità secondarie , la quale si basa sulla pretesa di astrarre dal complesso delle qualità percepite soggettivamente alcune qualità che , inerendo oggettivamente alle cose , siano suscettibili di misurazione matematica . Il secondo errore consiste nella falsa supposizione di una sostanza materiale da cui derivino le idee percepite dal soggetto conoscente : il dire che é il libro che é giallo ; per Berkeley le cose non stanno così . Anche in questo caso si applica in modo sbagliato il procedimento astrattivo , pretendendo di separare l’ esistenza degli oggetti dalle sensazioni attraverso cui essi vengono percepiti . Esamineremo ora questi due aspetti , uno alla volta . (segue nel file da scaricare)

  • Filosofia

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