Hume: impressioni e idee - Studentville

Hume: impressioni e idee

La conoscenza secondo Hume.

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Impressioni e idee Coerentemente con la propria metodologia empiristica tipicamente anglosassone , Hume individua nella percezione l’ unica fonte della conoscenza umana . In base al grado di forza e vivacità con cui si presentano , le percezioni si distinguono però in due tipi . Le impressioni sono le percezioni nel momento in cui sono attuali e godono quindi del massimo vigore e della massima evidenza . Le idee sono invece immagini sbiadite ed intorpidite di queste impressioni , quali si conservano nella memoria dopo che l’ impressione attuale è svanita . Ad esempio , nel momento in cui vedo un fiore , ne sento il profumo , ne tocco i petali , ho l’ impressione di esso ; quando , pur conservando il ricordo del suo colore , del suo profumo e della sua morbidezza , il fiore non è più sotto i miei sensi, ne ho invece l’ idea . Tra impressioni e idee vi è dunque piena corrispondenza , trattandosi delle stesse percezioni considerate in due momenti diversi della loro penetrazione della mente . Questo non ci impedisce di costruire idee cui manca una impressione corrispondente : quando pensiamo all’ ippogrifo o a una montagna d’ oro congiungiamo arbitrariamente nel nostro pensiero l’ idea del cavallo con quella dell’ aquila , o quella della montagna con quella dell’ oro : in questo caso , mentre le idee che abbiamo congiunte ( cavallo , aquila ; montagna , oro ) corrispondono effettivamente a singole impressioni , non c’ è alcuna impressione complessiva in cui trovi riscontro la loro connessione ( cavallo alato , montagna aurea ) . Per giudicare la fondatezza di un’ idea bisogna quindi risalire alle impressioni di cui essa si compone , le quali rappresentano l’ unica fonte certa di ogni conoscenza : le idee non possono essere del tutto certe , non possono cioè avere una sicura corrispondenza col concreto , le impressioni sì . Se le impressioni giustificano soltanto parti dell’ idea ( come nel caso dell’ ippogrifo o della montagna d’ oro ) o se non si trovano affatto impressioni ad essa corrispondenti ( come nel caso della maggior parte dei concetti metafisici ) , vuol dire che l’ idea è priva di significato . La stretta derivazione delle idee dalle impressioni dimostra anche l’ impossibilità di idee generali o astratte , in accordo con quanto aveva sostenuto Berkeley . Dal momento che le impressioni sono necessariamente particolari ( si percepiscono sempre singoli uomini , non l’ uomo in generale ) , particolari saranno anche le idee che da esse derivano . L’ idea astratta è soltanto un nome con il quale noi indichiamo tutte le idee particolari che presentano una reciproca somiglianza : le idee astratte sono solo flatus vocis , soffi di voce , come dicevano i nominalisti medioevali e Hume non può che concordare . Sempre dalla dipendenza delle idee dalle impressioni consegue che non esistono idee innate , nel senso di conoscenze che non dipendano dall’ esperienza : nihil est in mente quod prius non fuerit in sensu . Diversamente da Locke , Hume preferisce tuttavia evitare , anche nel suo uso polemico , il termine “innato” , il cui significato piuttosto impreciso , come la maggior parte della terminologia metafisica scolastica , potrebbe condurre ad ambiguità :se per esempio , per innato si intende semplicemente “naturale” , allora tutte le impressioni sarebbero innate . (segue nel file da scaricare)

  • Filosofia

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