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La rivoluzione urbana

Rivoluzione urbana: come sono nate le città e come si sono trasformate.

RIVOLUZIONE URBANA. La nascita della città segnò l’organizzazione del territorio; infatti fu considerata come centro di aggregazione sociale, come centro per facilitare gli scambi economici e come difesa contro attacchi. La prima città sorse nel 9000 a.C in Palestina, chiamata Gerico. Tutte le civiltà oltre ad essere civiltà agricoltore divennero anche civiltà urbane, questo fu possibile grazie ad un aumento della produttività e ad un aumento di artigiani, sacerdoti, amministratori e mercanti. Il territorio man mano fu ordinato in una serie di centri da cui per ognuno dipendeva una periferia. Le città si distinsero dai centri rurali solo per il fatto che in città non vi si svolgevano attività agricole, ma un potere di controllo.

ORGANIZZAZIONE DELLE CITTA’. Con la nascita della città si sviluppò il sistema di trasporto eseguito tramite l’utilizzo di animali quali asini, muli, oppure carri trainati da muli o cavalli e l’’utilizzo di barche. I fiumi svolsero un ruolo fondamentale oltre a garantire l’irrigazione dei campi e utilizzati come mezzo di trasporto, garantivano una funzione difensiva. Il centro urbano antico era formato da quattro elementi fondamentali: il tempio, il palazzo, la fortezza e il mercato; ognuno svolge una precisa funzione ossia: culto religioso, potere politico, difesa militare e commercio.

Le città dove vigeva il sistema del dispotismo orientale ossia dove prevaleva il potere assoluto operavano come centro di controllo sulle periferie rurali; anche i cittadini erano posti sotto controllo, non vi era più alcuna autonomia e tutte le attività dovevano essere poste sotto controllo dallo stato. Queste città erano caratterizzate dal lusso delle corti e delle capitali, ma il resto della popolazione viveva in condizioni poco dignitose. In età classica l’Ellade era suddivisa in numerose città-stato chiamate polis, qui i cittadini non erano sottoposti ad un regime assoluto. Al governo vi erano gli aristocratici, i cittadini partecipavano anche alle riunioni per discutere e decidere il da farsi riunendosi nella piazza principale chiamata agorà. L’attività economica era libera; tutta questa libertà riusciva a garantire una capacità di sviluppo autonoma. Le poleis presentavano oltre all’agorà, un tempio dedicato alla propria divinità protettrice solitamente posto nella pare più alta  e fortificata della città, chiamata acropoli. La pianta della città si presentava a scacchiera costruita su un modello del cosmo come all’epoca veniva immaginato: ossi un mondo di piccole dimensioni piatto coperto da una cupola. Le caratteristiche delle polis greche furono riprese anche dall’urbanistica di Roma.

Con la caduta dell’impero romano d’occidente che avvenne intorno al V secolo a.C la vita urbana si era ridotta; in alcune aree la popolazione scarseggiava, rimanevano solamente piccoli centri chiamati wiks che servivano come punto di appoggio per commercianti e ambulanti. Per ciò possiamo dire che l’europa dell’alto medioevo era costituita da una civiltà rurale. Verso XI –XIV ci fu una rinascita della civiltà urbana, dove si iniziarono a costruire i primi importanti edifici, palazzi,cattedrali, tutto questo reso possibile dall’insediamento mercantile , dallo sviluppo dell’artigianato, dallo sviluppo delle funzioni religiose e militari e dallo sviluppo dei villaggi liberi. La città europea medievale era caratterizzata dalla mura che servivano come difesa militare, da un capo che si tratti si un doge, un vescovo o un signore laico, da strutture di governo autonome quali priori, consigli e podestà, da elementi morali ossia devozione ai santi protettori: la città infatti era centrata sulla cattedrale

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