L’amore è il sentimento più antico del mondo, il primo sentimento per il quale sono state composte poesie, è l’unico sentimento in grado di far accettare tutto, che fa fare cose che non avresti mai pensato, e che se vissuto intensamente può portare anche all’annullamento della propria persona.
Durante i secoli la concezione dell’amore è cambiata, anche se il sentimento e gli effetti che esso produce sono gli stessi.
Nella letteratura, l’immagine più immediata di questo sentimento è data dallo stilnovo.
Nello stilnovo l’amore veniva visto come un sentimento in grado di elevare gli animi degli uomini verso la felicità spirituale, era infatti presente il tema della “donna angelo”, fonte di gioie e di dolori. Appartengono a questo filone letterario poeti come Guinizzelli e Cavalcanti, che hanno lasciato molti sonetti e conzoni dedicate all’amore.
Durante lo stilnovo, gli amori venivano cantati per le donne nobili, ma il poeta Cecco Angiolieri compose una parodia dell’amore, ponendo come protagonisti due popolani che seguono gli schemi della cortesia, ma con il loro linguaggio e la loro ingenuità.
Appartiene allo stilnovo anche Dante Alighieri che all’amore dedicò un’intera opera: la Vita Nuova.
La donna amata era Beatrice, il poeta la vide per la prima volta a nove anni e se ne innamorò, con lei non ebbe una vera storia d’amore, visse piuttosto un amore platonico.
Anche con Dante abbiamo una visione dell’amore come sommo sentimento che può donare la massima felicità all’uomo.
Con Petrarca qualcosa inizia a cambiare. La donna amata da Petrarca è Laura, anche se i due non ebbero mai una storia reale, Petrarca si sente combattuto per il sentimento che prova in quanto crede che possa allontanarlo da Dio, inoltre con questo autore assistiamo ad una modifica della figura femminile.
Al contrario di Beatrice che viene descritta da Dante sempre come una fanciulla nel fiore degli anni, Laura invecchia ne è testimone il sonetto: “Erano i capei d’oro a l'aura sparsi” nel quale il poeta descrive il cambiamento della donna, e il conseguente cambiamento dei suoi sentimenti.
Col passare degli anni la concezione dell’amore cambia radicalmente, infatti con Boccaccio, non è più visto come un sentimento che eleva gli animi, ma come un sentimento passionale e carnale.
Nel Decameron egli rappresenta l’amore in ogni sua sfaccettatura e contrappone le sue concezioni ai pregiudizi religiosi, che in passato gli avevano impedito di vivere l’amore con passione.
Con Boccaccio si hanno così degli atteggiamenti “preumanistici”, in quanto lo scrittore giudica la realtà in modo empirico, senza sottoporla al suo giudizio.
L’Umanesimo si sviluppa tra il '300 e il '400, in questo movimento viene messa in risalto la dignità dell’uomo, che viene considerato come artefice del suo destino e pienamente responsabile delle proprie scelte.
In questo periodo nasce l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, un’impietosa descrizione di tutti i sentimenti e le reazioni scatenate dall’amore e dal tradimento (o presunto tale).
Al giorno d’oggi l’amore non viene vissuto come un sentimento di elevazione verso Dio, il suo reale valore è stato forse sminuito dal consumismo che si è creato intorno a questo sentimento. Il vero amore oggi è difficile da trovare, perché una persona per amarne un’altra deve prima di tutto amare se stessa. Perché amore vuol dire essere pronti ad accettare nella nostra vita un’altra persona.
Anche se l’amore ha avuto nel corso dei secoli diverse interpretazioni, ha mantenuto intatto il suo valore che può essere capito da tutti, ma provato e apprezzato realmente da pochi. L’amore viene inteso anche come una forza vitale che ci può aiutare a vincere ogni cosa, perché amando in primo luogo la vita, possiamo riuscire ad affrontare i momenti difficili, e con l’amore degli altri possiamo sentirci sicuri, perché sappiamo che al mondo non saremo mai soli.
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