Saepe tibi studioso animo venante requirenscarmina uti possem mittere Battiadae,qui te lenirem nobis, neu
conareretela infesta mittere in usque caput,hunc video mihi nunc frustra sumptum esse laborem,Gelli, nec nostras hic
valuisse preces.contra nos tela ista tua evitamus amictuat fixus nostris tu dabis supplicium.
Versione tradotta
Spesso con spirito ansioso da caccia ricercandopoesie di Battiade da poterti mandare,per mitigarti con noi, e non
tentassidi inviarci armi micidiali fin sulla testa,questo vedo adesso che me lo son preso come fatica invano,Gellio, né qui
sono valse le nostre preghiere.Contro di noi queste tue armi le evitiamo col mantello,ma trafitto dalle nostre ne pagherai il
tormento.
- Letteratura Latina
- Carmina di Gaio Valerio Catullo
- Catullo