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Filosofia politica Nonostante il significato di bene sia relativo e soggettivo , almeno su una cosa , la conservazione della propria vita e l’ integrità del proprio corpo , tutti gli uomini si trovano dello stesso parere . Ma proprio questo bene viene messo in forse nello stato di natura che precede la costituzione della società civile . In questa condizione infatti , non esistendo alcuna autorità che freni l’ arbitrio individuale , l’ uomo é indotto a ricercare il proprio vantaggio a danno di quello degli altri in parte per necessità , dal momento che egli deve contendere loro i pochi beni che la natura offre , in parte per sua propria volontà , visto che per natura egli é incline non alla socievolezza ma all’ aggressività nei confronti del prossimo : ecco allora che Hobbes stravolge la concezione aristotelica dell’ uomo come animale politico , portato dalla sua inclinazione naturale a vivere insieme ai suoi simili negli agglomerati urbani . Hobbes riprende quanto diceva già Plauto : homo homini lupus ; l’ uomo é lupo all’ uomo , non gli é amico ! Non a caso Hobbes dice : La condizione dell’ uomo é una condizione di guerra di ciascuno contro ogni altro : lo stato di natura é quindi un perpetuo stato di guerra ( bellum omnium contra omnes ) nel quale , trovandosi nella necessità di difendere se stesso e i propri averi con il solo ausilio delle proprie forze , ciascun uomo detiene un diritto su tutte le cose ( ius in omnia ) che lo autorizza a compiere ogni azione e a servirsi di ogni mezzo che egli soggettivamente reputi opportuni per raggiungere quello scopo primario . In altri termini , nello stato di natura il diritto si estende tanto quanto la propria forza . In questa condizione , in cui tutti sono nemici di tutti e detengono un diritto su tutto , nessuno può essere certo di non incorrere nel massimo dei mali , la morte violenta . Ed é proprio per questo che bisogna uscire dallo stato di natura , obbedendo alle leggi naturali medianti le quali la ragione calcolatrice indica all’ uomo i mezzi necessari per conseguire il fine supremo dell’ autoconservazione . La legge di natura fondamentale comanda di cercare e realizzare la pace , che é la prima condizione di ogni sicurezza personale . Ma la pace può essere ottenuta soltanto quando ciascun individuo stipuli con tutti gli altri un patto , nel quale ognuno rinuncia a gran parte del suo diritto naturale su tutto ( mantenendo solamente il diritto alla vita e all’ integrità fisica ) e consente a una persona sola ( o a un’ unica assemblea di persone ) di conservare il diritto naturale della sua interezza . La società che nasce da questo patto é una società politica o Stato ; coloro che rinunciano al diritto naturale diventano sudditi , mentre la persona o assemblea che lo conserva assume la funzione di sovrano . Di conseguenza quest’ ultimo entra in possesso di una forza irresistibile , in grado di dominare tutte le altre con la sua incomparabile superiorità , rendendo impossibile quella guerra naturale che nasceva dall’ equivalenza delle forze individuali e , quindi , dalla speranza di ognuno di poter sopraffare l’ avversario . Alla molteplicità delle volontà individuali , sempre in conflitto tra loro , si sostituisce inoltre l’ unità della volontà sovrana , che decide per tutti che cosa sia giusto o ingiusto , dando significato a termini che nella condizione naturale , dove il diritto di natura legittimava ogni cosa , non potevano avere alcun valore . Nelle mani del sovrano é riposto un potere illimitato : e ciò non soltanto perchè il sovrano é l’ unica persona a detenere , nello Stato , il diritto naturale su ogni cosa , ma anche perchè egli beneficia del contratto senza impegnarsi in esso : infatti , il patto é stipulato reciprocamente tra gli individui in favore del sovrano e non tra gli individui e il sovrano . Il pactum unionis e il pactum subjectionis , che scandivano i due momenti della creazione dello Stato se (segue nel file da scaricare)
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