I giovani della “boh generation” - Studentville

I giovani della “boh generation”

I giovani di oggi sicuramente sono molto diversi da quelli di appena qualche decennio fa, ma perché vengono definiti boh generation? Perché molto spesso vengono contestati dalla società odierna? Tema per il biennio delle superiori.

I giovani di oggi sicuramente sono molto diversi da quelli di appena qualche decennio fa, ma perché vengono definiti boh generation? Perché molto spesso vengono contestati dalla società odierna? A questi quesiti è difficile trovare una risposta, eppure i ragazzi sono ricchi di idee, di ideali, di vigore. I ragazzi sono liberi di sognare, soprattutto in età adolescenziale, non si preoccupano dei problemi di ordine generale cercano di essere felici, per quel che è possibile, e di vivere al meglio. Il periodo più entusiasmante della  nostra vita. Noi ragazzi siamo così, e anche gli adulti lo sono stati, ma con la differenza che essi non ricordano più il passato, sono impegnati nel presente con i loro affari; noi giovani siamo spiriti liberi, siamo come un gabbiano che vola sopra il mare, desiderosi di andare incontro al futuro.

Se i giornali sostengono che i ragazzi non hanno passione per nulla, penso sia sbagliato. È vero che oggi emergono gli interessi materiali, ad esempio, il computer o i videogame, ma ciò a cui tutti sono legati e non vorrebbero mai perdere sono e saranno sempre gli amici. I giovani trascorrono gran parte del tempo libero con i coetanei per il piacere di star insieme, talvolta chiacchierando di argomenti futili, ma soprattutto scambiandosi i propri desideri, le proprie opinioni e confrontandole tra di loro. Magari qualcuno a questa affermazione potrà sentenziare: e quali argomenti mai potranno essere? Il calcio, la musica, le belle donne o i ragazzi carini. Ma si discute anche di altri argomenti, molto di politica.

Purtroppo però al dialogo seguono vere e proprie discussioni accese a causa delle diverse tendenze politiche. Questo è solo un esempio per dimostrare che noi ragazzi non costituiamo la cosiddetta “boh generation”, ma siamo informati sui problemi d’attualità e se ciò non viene compreso dal mondo esterno è solo perché questo ignora la nostra vera società.
I giovani nel loro piccolo sono sognatori e forse parzialmente è esatto il fatto che non ne parlino per pudore, in quanto potrebbero essere malvisti e considerati bambini. Ma sognare è un diritto di tutti, grandi e piccoli, e soprattutto in un mondo come quello in cui viviamo oggi, la forza di sognare deve regnare in noi in modo che ci si possa estraniare dalla realtà, entrare in un mondo dove tutti sono uguali, dove non vi sono violenze. Questo concetto deve essere esplicitato agli adulti, poiché debbono essere proprio loro i primi a dover recuperare l’immaginazione ed immedesimarsi nei ragazzi: sicuramente capirebbero le nostre emozioni e i nostri sentimenti ed eliminerebbero dalla mente numerosi pregiudizi. Nonostante tutto la società senza ragazzi non avrebbe modo di esistere. Costoro sono la colonna portante del presente e la generazione del futuro, e per affrontare questa enorme prova nel migliore dei modi si ha bisogno dell’aiuto degli adulti. L’unico deficit che possono rimproverarci è il continuo aumento di giovani che si rovinano la vita con le proprie mani, preda dell’alcool e del fumo. È, infatti, attestato che con il passare del tempo l’età in cui si prova la prima sigaretta o il primo bicchiere di birra è nettamente ridotta. Forse il primo tentativo si effettua per sentirsi grandi e per non essere esclusi, ma inconsciamente pian piano la propria esistenza cade a pezzi. Perciò anche in questo caso gli adulti, invece di demoralizzarci, dovrebbero accompagnarci nel faticoso e misterioso cammino che ci spalanca poi le porte verso la loro realtà.

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