Come abbiamo visto le società occidentali conobbero nel Dopoguerra una lunga fase di sviluppo che ebbe come suoi elementi portanti la crescita economica. L'equilibrio che si creò iniziò ad entrare in crisi alla fine degli anni Sessanta, con l'esplosione di quel movimento generalizzato di protesta che nel linguaggio storico politico e comunemente indicato come il "sessantotto". Il sessantotto fu un movimento internazionale, che interessò sia pure con intensità e caratteristiche diverse, gli Stati Uniti, l'Europa occidentale, l'America latina, il Giappone e si fece sentire anche al di là della" cortina di ferro", in Cecoslovacchia. La scuola fu l'ambito dove maturò il movimento di protesta. Una scuola che era diventata di massa ma non aveva modificato nella sostanza la propria impostazione: rimaneva elitaria nella concezione nei metodi e nelle strutture, come quando era riservata a un'elite di privilegiati. In Europa il movimento di contestazione giovanile ebbe il suo momento culminante nel maggio 1968 detto "maggio francese". Al di là delle differenze fra nazione e nazione, fra movimento e movimento, alcuni elementi comuni caratterizzarono il sessantotto europeo: l'egualitarismo e l'internazionalismo.
Il 1968
1 Gennaio 2005
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