Il dopoguerra: egemonia USA-URSS. zone di influenza e guerra fredda - Studentville

Il dopoguerra: egemonia USA-URSS. zone di influenza e guerra fredda

La situazione del secondo dopoguerra e l'inizio della guerra fredda tra USA e URSS.

1. QUADRO GENERALE

Le conferenze di pace successive alla seconda Guerra mondiale avevano perseguito due principi diversi:

  • la responsabilità dei vincitori a mantenere la pace
  • la divisione del mondo in due sfere o aree d’influenza

Il primo principio portò alla creazione dell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite). Il secondo,
definito nelle conferenze di Jalta e Potsdam portò alla divisione del mondo in due blocchi distinti:

  • quello orientale, posto direttamente sotto l’egemonia dell’Unione Sovietica
  • quello occidentale, più o meno direttamente controllato dagli USA

Le tensioni tra i due blocchi non sfociarono mai in un confronto armato diretto (determinante fu la
comune paura di un possibile conflitto nucleare, che avrebbe avuto effetti devastanti per entrambi i
contendenti). Per questo ragione si è parlato di una «guerra fredda» tra le due superpotenze
mondiali: una sorta di conflitto ideologico-politico in cui il peso centrale è stato assunto, di volta in
volta, dalle operazioni di propaganda, da azioni di spionaggio, da forme di sostegno economicomilitare agli stati di uno schieramento o dell’altro. L’Europa subì le conseguenza peggiori della guerra fredda: fu infatti divisa da quella che Churcill definì «la cortina di ferro».

2. IL BLOCCO DI BERLINO

La guerra fredda trovò il primo elemento di scontro a Berlino:

  • Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti cercavano di definire la nascita di uno stato liberale e democratico
  • l’URSS temeva al contrario che questo potesse limitare il proprio controllo sugli stati dell’Europa Orientale.
  • Stalin operò una prova di forza nei confronti degli Alleati, imponendo l’isolamento e poi la divisione di Berlino, situata nella porzione di territorio sotto il controllo sovietico. La polizia sovietica bloccò gli ingressi ai settori della città amministrati dagli occidentali tra il giugno del 1948 e il maggio del 1949. In questo clima, gli occidentali accelerarono la costituzione della repubblica e la Germania nel 1949 si ritrovò divisa in due realtà politiche opposte.

3. LA GUERRA DI COREA

Un solo scontro aperto assunse consistenza tra i due blocchi: la guerra di Corea. Le due superpotenze gestirono la creazione di due Stati contrapposti. Nel 1950 la Corea del
Nord invase la Corea del Sud. Gli Stati uniti, alla testa anche di altri Stati dell’ONU, che aveva
condannato l’aggressione nord-coreana, intervennero militarmente e combatterono anche contro le
truppe della Cina Comunista inviate in aiuto della Corea del Nord. La delicatissima situazione
militare tuttavia si stabilizzò: con la pace di Pammunjon (1953) fu confermata di fatto la situazione
precedente alla guerra.

4. LA “DOTTRINA TRUMAN”

La politica e l’economia sostituirono le strategie militari durante la guerra fredda. Un punto importante della cosiddetta “dottrina Truman” (Presidente degli Stati Uniti) per il contenimento del Comunismo fu il piano Marshall, imponente operazione di aiuti economici lanciata a partire dal 1947 per risollevare le economie dei paesi europei. L’effetto di tali aiuti fu di determinare una forte ripresa economica dell’Europa occidentale e di rafforzare il legame tra questa e gli USA. All’iniziativa americana l’URSS rispose sostenendo l’attività dei partiti comunisti presenti nei diversi paesi: al 1947 risale la costituzione di nuovo meccanismo di controllo, il Cominform, dopo aver sciolto il Comintern nel 1943.

5. IL CONFRONTO TRA I BLOCCHI

IL confronto tra i due blocchi divenne particolarmente aspro all’inizio degli anni Cinquanta. Gli americani stabilirono una serie di patti militari con i propri alleati allo scopo di stringere l’URSS in un cerchio di sicurezza. Il Patto Atlantico nel 1949 strinse in un’alleanza militare di reciproca difesa gli USA e i paesi dell’Europa Occidentale (la NATO, Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico).

6. L’IMPERO SOVIETICO

In base invece agli accordi di Jalta e Potsdam, i paesi dell’Europa Orientale entrati nell’area di influenza sovietica (Polonia, Ungheria, Romania, Jugoslavia, Albania, Bulgaria) diventarono satelliti politici dell’URSS. Si trattò di una operazione importantissima in chiave anti-occidentale: tutti i paesi dell’Europa Orientale passarono ad un governo a partito unico:

  • nel 1947 salì al potere in Polonia il Partito Operaio Unificato controllato dai comunisti russi
  • in Cecoslovacchia un colpo di stato nel 1948 eliminò i dirigenti democratici
  • in Ungheria, Romania, Bulgaria e Germania orientale l’URSS intervenne direttamente per imporre governi fantoccio Fu duramente repressa ogni forma di opposizione e qualsiasi libertà di stampa o di opinione.

7. IL PATTO DI VARSAVIA

L’azione politica ed economica dei satelliti dell’URSS fu assicurato dal Cominform e dal Comecon:

  • la prima sigla si riferisce all’organismo che coordinava i partiti comunisti al potere
  • la seconda all’organismo addetto alla gestione dell’economia dei paesi orientali in accordo con i piani generali di sviluppo dell’URSS

I due organismi furono fondati nel 1947. Nel 1955 fu istituito il Patto di Varsavia in funzione antiNATO.
Oltre che la difesa reciproca tale Patto prevedeva il principio d’intervento delle truppe del patto all’interno dei paesi aderenti in caso di rivolte (repressione dei disordini in Polonia e sanguinosa repressione di Budapest nel 1956; invasione della Cecoslovacchia durante la cosiddetta “Primavera di Praga” nel 1968).

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