Il valore dell'amore nella letteratura - Studentville

Il valore dell'amore nella letteratura

L’amore è un affetto intenso, assiduo, fortemente radicato per qualcuno o per qualcosa, sentimento che comporta anche attrazione sessuale. Tema per il biennio delle superiori.

L’amore è un affetto intenso, assiduo, fortemente radicato per qualcuno o per qualcosa, sentimento che comporta anche attrazione sessuale. L’amore ha differenti sfaccettature ed è quindi analizzabile da diversi punti di vista; nella letteratura è esaltato come forza positiva. Nel V canto dell’Inferno, Dante descrive l’amore di Paolo e Francesca: un amore sincero nato durante la lettura del racconto di Lancillotto e Ginevra. I due amanti si trovano nell’Inferno nel cerchio dei lussuriosi, quelli cioè che hanno sottomesso la ragione alla passione dei sensi: Paolo e Francesca si sono lasciati travolgere, infatti, dalla passione amorosa nel punto del racconto in cui Lancillotto bacia la sua amata. Francesca rimpiange l’uomo che con lei e per lei si è dannato ma non ha rimorsi. L’amore, in questo caso, è visto come passione, come un tormento che domina il carattere delle persone. Nel’ 400 con l’affermarsi dell’umanesimo emergono altri punti di vista sull’amore. Lorenzo De Medici, per esempio, attribuisce un significato edonistico all’amore, affermando la necessità di godere dei piaceri della vita finchè si è in tempo. Si tratta quindi di un edonismo venato di malinconia. Boiardo, d’altra parte, con l’Orlando innamorato, poema scritto e rimasto incompiuto a causa della discesa in Italia di Carlo VIII, re di Francia, descrive la figura di Orlando, cavaliere austero, inizialmente tutto dedicato alle imprese eroiche e alla patria, che si innamora di Angelica, fonte di rivalità tra i cavalieri della corte di re Carlo VIII e alla fine lo stesso Orlando viene preso dal sentimento amoroso. Qui traspare l’amore come travolgimento, come forza impetuosa, talvolta anche distruttiva. Questo tema ricorre spesso anche nella società attuale poiché, quando si è innamorati, si prova per l’altro entusiasmo, interesse vivo, coinvolgente e appagante. Nella letteratura cortese l’amore è visto come un sentimento, bellissimo e comune, che non  può essere provato da tutti ma solo da alcuni. Nella poesia stilnovista, invece, l’amore è unica fonte di elevazione spirituale dell’uomo, visione che culmina nella “Vita Nuova” di Dante. Quest’ultimo, infatti, considera Beatrice come un ideale supremo, la sintesi di tutti i valori che danno un senso alla vita. Dante, tuttavia, nell’Inferno, condanna la letteratura cortese poiché immagina che la vera ragione della morte di Paolo e Francesca sia da ricondurre proprio al sentimento amoroso, scaturito dalla lettura di un racconto della letteratura cortese. Boccaccio, al contrario, racconta il piacere dell’attrazione tra i sessi. Petrarca, infine, ritiene che l’amore sia un piacere terreno che allontana gli uomini dallo studio, che è invece l’unica via di elevazione. Il pensiero di Petrarca è quello che, secondo me, si avvicina di più a ciò che è l’opinione di quasi tutti i ragazzi. Infatti, l’amore è una forza vitale, indispensabile, è un sentimento che sovrasta l’uomo, lo fa cambiare, rendendolo diverso nel bene e nel male. L’amore si identifica con il piacere, la gioia, ed un pensiero positivo, ma nello stesso tempo può recare dolore e sofferenza nel momento in cui viene a mancare, creando in noi una sensazione di vuoto, che ci porta a ricercare qualcosa che ricompensi questa mancanza, spesso con un’altra esperienza amorosa. L’amore è allora un’esperienza indispensabile, che riempie e caratterizza la vita di ognuno di noi.

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