La dea Latona trasforma i contadini della Licia in rane - Studentville

La dea Latona trasforma i contadini della Licia in rane

Latona, postquam Apollinem et Dianam, Iovis filios, peperit, ex insula Delo fugere coacta est a Iunone, Iovis uxore. Nam regina deorum immortalium ei invidebat. Latona cum parvis filiis diu per Asiam erravit; denique in Lyciam pervenit, ubi longo et difficili itinere fessa, quietem sibi et aquam pueris quaerebat, quia ii vehementi solis calore fatigati siti cruciabantur. Forte dea locum palustrem videt et agricolas apud paludis ripas. Laeta cum filiis ad paludem accurrit sed, dum procumbit et aquam manibus captat, agricolae eam ab aqua removent et ingenti clamore atque contumeliosis verbis deam eiusque filios repellunt. Tum Latona divinitatem suam patefacit et irata exclamat: «Impii agricolae, infelici matri misericordiam non habuistis atque filiis meis aquam denegavistis; haec ignominia vobis dedecori semper erit: abhinc enim in huius paludis aquis ripisque vivetis!». Statimque, deae voluntate, omnes agricolae in ranas mutati sunt.

Versione tradotta

Latona, dopo che ebbe partorito Apollo e Diana, figli di Giove, fu costretta a fuggire dall'isola di Delo da Giunone, moglie di Giove. Infatti, la regina degli dei immortali era gelosa di lei. Latona, con i piccoli figli, errò a lungo per l'Asia; alla fine giunse in Licia, dove, stanca per il lungo e difficile viaggio, chiedeva quiete per sé e acqua per i piccoli, perché essi, spossati dal forte calore del sole, erano tormentati dalla sete. Per caso, la dea vede un luogo palustre e dei contadini presso le rive della palude. Lieta, corre con i figli verso la palude ma, mentre si getta a terra e raccoglie l'acqua con le mani, i contadini la allontanano dall'acqua, e con grande clamore e parole offensive scacciano la dea e i suoi figli. Allora Latona manifesta la sua natura divina e, irata, esclama: «Empi agricoltori, non avete avuto misericordia di una madre infelice e avete negato l'acqua ai miei figli; quest'ignominia sarà per voi sempre motivo di vergogna: d'ora in poi, infatti, vivrete nelle acque e sulle rive di questa palude!». E subito, per volontà della dea, tutti i contadini furono tramutati in rane.

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