Puerorum in turba quidam ludentem
Atticus Aesopum nucibus cum vidisset, restitit, et quasi delirum risit. Quod sensit simul derisor potius quam deridendus
senex, arcum retensum posuit in media via: “Heus” inquit “sapiens, expedi quid fecerim.” Concurrit populus. Ille se torquet
diu, nec quaestionis positae causam intellegit. Novissime succumbit. Tum victor sophus: “Cito rumpes arcum, semper si tensum
habueris; at si laxaris, cum voles erit utilis.” Sic lusus animo debent aliquando dari, ad cogitandum melior ut redeat
tibi.
Versione tradotta
In una frotta di
ragazzi avendo un attico visto Esopo che giocava a noci, si fermò, e lo derise come stolto. Ma il vecchio sentì ciò insieme più
come derisore che da esser deriso, pose sulla strada un arco allentato: Ehi, disse, sapiente, spiega cosa ho fatto. Accorre
il popolo. Egli si tormenta a lungo, ma non capisce la causa della domanda posta. Alla fine sarrende. Allora vincitore il
saggio: Romperai presto larco, se lavrai tenuto sempre teso; ma se lavrai allentato, quando vorrai sarà utile. Così
talvolta si devono dare i giochi alla mente, perché ti ritorni migliore per pensare.
- Letteratura Latina
- Le Fabulae di Gaio Giulio Fedro
- Fedro