Pro Caelio Paragrafo 8: versione tradotta - StudentVille

Paragrafo 8

Illud tamen te esse admonitum volo primum ut qualis es talem te esse omnes existiment ut quantum a rerum turpitudine abes tantum te a verborum libertate seiungas; deinde ut ea in alterum ne dicas quae cum tibi falso responsa sint erubescas. Quis est enim cui via ista non pateat qui isti aetati atque etiam isti dignitati non possit quam velit petulanter etiamsi sine ulla suspicione at non sine argumento male dicere? Sed istarum partium culpa est eorum qui te agere voluerunt; laus pudoris tui quod ea te invitum dicere videbamus ingenii quod ornate politeque dixisti.

Versione tradotta

Ma un consiglio voglio darti. In primo luogo, affinché tutti ti considerino quale veramente sei, che tu cerchi di astenerti, come dalle turpi azioni, così da ogni licenzioso linguaggio; in secondo luogo, che tu non dica contro altri cose che, se dette falsamente contro di te, ti farebbero arrossire. A chi, infatti, non è aperta dinanzi questa via? Chi non potrebbe, contro un individuo della tua età e del tuo signorile aspetto, fare della petulante maldicenza, sia pure senza fondamento, ma non senza parvenza di verità? Ma dell’avere tu assunto questa parte in una commedia, la colpa è di coloro che vollero fartela rappresentare: tua invece la lode per l’imbarazzo che, lo vedevamo, inceppava la tua parola, e per l’ingegno col quale tuttavia la usasti con eleganza e con garbo.

  • Letteratura Latina
  • Pro Caelio di Cicerone
  • Cicerone

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti