Henri Bergson è indubbiamente il maggiore esponente di quel movimento filosofico definito ‘spiritualismo’ francese. Nato a Parigi nel 1859 da famiglia ebrea di origine polacca, Bergson studiò all’ Ecole Normale seguendo i corsi di Boutroux e di Ollè-Laprune. Nel 1889 conseguì il dottorato in Filosofia con due dissertazioni, rispettivamente in latino e in francese. La seconda, il Saggio sui dati immediati della coscienza, fu pubblicata nello stesso anno e riscosse un successo strepitoso. La seconda opera importante, Materia e memoria, fece la sua comparsa nel 1896 ed ebbe una grande influenza sul filosofo William James e su Marcel Proust, di cui Bergson stesso sposò una cugina. Tre anni dopo, Bergson fu convocato ad insegnare al Collège de France; al 1903 e al 1907 risalgono rispettivamente l’ Introduzione alla metafisica e l’opera più celebre di Bergson, L’evoluzione creatrice. Va senz’altro anche citata Durata e simultaneità (1922), dedicata alla discussione delle teoria della relatività di Einstein. Negli anni seguenti, la fama di Bergson crebbe a dismisura: divenuto accademico di Francia, nel 1928 gli venne conferito il premio Nobel per la letteratura. La sua ultima opera importante è datata 1932 e si intitola Le due fonti della morale e della religione. Negli ultimi anni gli interessi religiosi del filosofo francese si fecero più intensi ed egli si accostò al cattolicesimo, senza però abbracciarlo in forma ufficiale, per solidarietà alla comunità ebraica ormai perseguitata dal nazismo. Quando nel 1939 i Tedeschi invasero Parigi, egli si iscrisse spontaneamente nelle liste degli ebrei, rifiutando l’esenzione concessagli dai nazisti in virtù della sua celebrità . Morì a Parigi, ancora sotto il dominio tedesco, nel 1941. L’influenza di Bergson sul mondo filosofico contemporanea fu enorme: essa si esercitò, oltre che su pensatori come James e Proust, sull’esistenzialismo francese, sulla fenomenologia di Max Scheler e, tramite il confronto di Bergson con Einstein, sul pensiero di Alfred N. Whitehead e di George H. Mead, nonchò, più in generale, sulla riflessione contemporanea relativa ai rapporti tra scienza e filosofia. Non va poi trascurata la rilevanza che ha avuto il pensiero di Bergson in campo artistico e letterario, dando origine ad un movimento composito generalmente noto col nome di ‘bergsonismo’.
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