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Vita e opere dei filosofi.

Karl Marx nacque a Treviri nella Renania, all’epoca sotto il dominio prussiano, il 5 maggio 1818 da una famiglia di ebrei convertiti al protestantesimo: il padre era avvocato e consigliere di giustizia e nutriva simpatie per la cultura illuministica e liberale. Nell’ottobre del 1835 Marx si reca all’università  di Bonn per studiare giurisprudenza, ma dopo un anno si trasferisce a Berlino. Qui frequenta le lezioni di Diritto romano di Savigny, esponente della scuola storica del diritto, contrario ad ogni forma di diritto naturale e alla critica degli ordinamenti giuridici fondati su una salda tradizione storica, e quelle di Diritto penale, tenute da un allievo di Hegel, Eduard Gans, avversario di Savigny e vicino alle idee liberali. Sono gli anni delle vivacissime polemiche hegeliane che sconvolgono Berlino, ma sono anche gli anni della reazione assolutistica, che giunge al culmine con l’avvento al trono di Prussia di Federico Guglielmo IV. Marx ha intanto aderito alla filosofia hegeliana ed è vicino agli hegeliani di sinistra; fra il 1839 e il 1841 prepara la sua tesi di laurea sulla Differenza tra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro, che invia all’università  di Jena, dove nell’agosto del 1841 ottiene la laurea. In un primo momento egli aveva pensato di intraprendere la carriera universitaria grazie all’appoggio di Bruno Bauer, ma la cacciata di questi dall’università  di Bonn lo fa desistere da tale proposito. Marx intraprende allora la strada del giornalismo politico e dal 1842 collabora alla ‘Rheinische Zeitung’ (‘Gazzetta renana’), pubblicata a Colonia e diretta da Moses Hess, buon conoscitore delle dottrine dei socialisti francesi, oltre che della filosofia hegeliana. Sulla ‘Rheinische Zeitung’, espressione delle aspirazioni della borghesia liberale, Marx pubblica una serie di articoli in cui affronta le questioni della libertà  di stampa, ma anche quelle dei contadini della Mosella e quelle del libero scambio. All’inizio del 1843 la censura prussiana soffoca il giornale; nel giugno dello stesso anno Marx sposa Jenny von Westphalen e a fine ottobre giunge a Parigi, dove, con Arnold Ruge, fonda i ‘Deutsch-franzosische Jahrbà¼cher’ (Annali franco-tedeschi). Qui egli pubblica, nel 1844, l’ Introduzione alla Critica alla filosofia hegeliana del diritto pubblico e Sulla questione ebraica; nella stessa rivista esce l’ Abbozza di una critica dell’economia politica di Engels. Questo scritto desta l’interesse di Marx, il quale nel 1844 intraprende un’intensa lettura degli scritti degli economisti: frutto di essa sono i cosiddetti Manoscritti economico- filosofici del 1844, pubblicati per la prima volta solamente nel 1932. Friedrich Engels era nato a Barmen nel 1820 in una famiglia bigotta e reazionaria; il padre era un ricco industriale tessile che lo aveva avviato al commercio. Durante il servizio militare a Berlino, dall’ottobre 1841 all’ottobre 1842, Engels si era avvicinato ai giovani hegeliani, aveva collaborato alle loro riviste e nel 1842 aveva pubblicato uno scritto anonimo contro Schelling ( Schelling e la rivelazione ) e, forse per influenza di Moses Hess, aveva abbracciato la causa comunista. Nel novembre del 1842 era andato a Manchester a lavorare in una fabbrica tessile di cui il padre era comproprietario; durante il viaggio aveva avuto un primo incontro con Marx, ma senza grande seguito. In Inghilterra, Engels si era avvicinato al movimento cartista e aveva guardato con interesse alle idee riformatrici di Owen. Rientrato da Manchester, incontrò Marx a Parigi: qui inizia la loro ininterrotta amicizia e collaborazione politica e filosofica. Insieme essi decidono di prendere le distanze dai giovani hegeliani berlinesi e scrivono La Sacra Famiglia ovvero critica della critica critica. Contro Bruno Bauer e soci, pubblicata nel 1845. Marx, espulso da Parigi, si rifugia con la famiglia a Bruxelles, dove nell’estate Engels lo raggiunge per compiere insieme un breve viaggio in Inghilterra; al ritorno a Bruxelles essi scrivono L’ideologia tedesca, che rimane inedita e sarà  pubblicata solo nel 1932. Nel 1845 Engels pubblica La situazione della classe operaia in Inghilterra, frutto delle sue osservazioni dirette della realtà  sociale inglese. I due amici e compagni si dedicano alla diffusione delle idee del socialismo scientifico, contro le forme di socialismo utopistico e di comunismo rozzo, come quelle di Karl Grà¼n, che intendeva rigenerare l’umanità  mediante l’amore universale, e del sarto Wilhelm Weitling; questi aveva aderito alla Lega dei giusti e aveva propugnato l’abolizione del denaro e la comunanza dei beni (inclusa quella delle donne), allo scopo di instaurare una fratellanza universale basata sulla bontà  cristiana. Nel maggio 1846 Marx scriveva contro Weitling che ‘ finora l’ignoranza non è mai servita a nessuno ‘ e nel 1847 scrive in francese la Miseria della filosofia, contro la Filosofia della miseria di Proudhon. Marx criticò aspramente i “socialisti utopistici”, (pur apprezzandone le intenzioni), così definiti in contrapposizione al suo “socialismo scientifico”; i socialisti utopistici, infatti, non prevedevano il raggiungimento dei loro obiettivi sociali con la rivoluzione (come sosterrà  invece il socialismo scientifico di Marx), bensì progettavano a tavolino delle società  utopiche e le presentavano ai ceti dominanti, sperando che essi volessero metterle in atto: ovviamente si tratta solo di un’utopia, in quanto le classi dominanti non concederanno mai quanto richiesto da questi socialisti. Sempre nel 1846 Marx tiene una serie di conferenze presso l’Associazione degli operai tedeschi di Bruxelles: esse saranno pubblicate nel 1849 col titolo Lavoro salariato e capitale. All’interno della Lega dei giusti cominciano a prevalere le tesi del socialismo scientifico: nel congresso della Lega tenuto a Londra nel giugno del 1847 si decide di cambiare il nome in Lega dei comunisti: l’obiettivo di essa è abbattere il dominio della borghesia per fondare una nuova società  senza classi e senza proprietà  privata. Al motto precedente: ‘ Tutti gli uomini sono fratelli ‘ viene sostituito il nuovo: ‘ Proletari di tutto il mondo, unitevi! ‘. Alla fine del 1847 Marx ed Engels sono incaricati di redigere il programma della Lega dei comunisti: nasce il Manifesto del partito comunista, pubblicato a Londra, in tedesco, nel febbraio 1848. Nel marzo 1848 la rivoluzione dilagante in Europa raggiunge anche Colonia, ove si recano Marx ed Engels, che il primo giugno 1848 fanno apparire il quotidiano ‘Neue Rheinische Zeitung’ (Nuova gazzetta renana), che sarà  diretto da Marx fino al 19 maggio 1849. La linea politica condotta dal giornale è l’alleanza di tutti i democratici contro l’assolutismo, ma non ottiene successo: il 18 maggio esce l’ultimo numero del giornale, tutto stampato in rosso, con un invito agli operai alla calma. La controrivoluzione è ormai vittoriosa in Germania, Marx deve lasciare la Prussia e si reca a Parigi, ma il 24 agosto 1849 deve rifugiarsi in Inghilterra. Engles rimane a combattere l’esercito prussiano, ma è poi costretto a fuggire in Svizzera e poi a Genova, dove si imbarca per Londra. Il fallimento della rivoluzione borghese in Germania convince i due compagni che il centro motore della rivoluzione si deve spostare in un paese capitalistico avanzato, l’Inghilterra; affiora l’idea che la rivoluzione politica dipenda dall’insorgere di crisi economiche. Nel 1850, a Londra, essi tentano di riorganizzare la Lega dei comunisti, ma questo lavoro riorganizzativo si rivela inattuabile in Germania e anche in Francia dopo il colpo di Stato di Luigi Bonaparte nel dicembre 1851, cosicchò nel 1852 è decretato lo scioglimento della Lega. Marx analizza queste vicende in articoli poi pubblicati con i titoli Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850 e Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte, mentre Engels lo fa in Rivoluzione e controrivoluzione in Germania. A Londra Marx con la sua famiglia vive anni di miseria e riesce a sopravvivere grazie all’aiuto economico di Engels, che nel frattempo si è stabilito a Manchester per lavorare in una filiale dell’azienda paterna. Qui egli convive con l’operaia irlandese Mary Burns e scrive articoli su questioni militari, pubblicati in vari giornali. Anche Marx collabora a vari giornali, in particolare al ‘New York Daily Tribune’ dal 1851 al 1862, commentando soprattutto avvenimenti di politica internazionale; Marx riprende lo studio dell’economia e lavora intensamente a raccogliere dati alla biblioteca del British Museum di Londra, riempiendo innumerevoli quaderni di estratti e annotazioni, che saranno pubblicati per la prima volta nel 1939-41 e poi nel 1953 col titolo Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica (noti anche col nome Grundrisse ). Una prima elaborazione di questo materiale è pubblicata, nel 1859, con il titolo Per la critica dell’economia politica, ma il risultato più cospicuo è Il Capitale, il cui primo libro viene pubblicato nel 1867. Intanto nel 1864 a Londra si costituisce l’Associazione internazionale degli operai, nota anche come Prima internazionale: pur formandosi in essa sezioni di seguaci di Proudhon, di Bakunin e di Ferdinand Lassalle, l’influenza di Marx è predominante. Nel Congresso dell’Aia del 1872 Bakunin è espulso dall’Internazionale, il cui Consiglio generale, su proposta di Engels, viene trasferito a New York. In occasione del congresso di Gotha, che approva la costituzione di un unico partito socialdemocratico in Germania, Marx scrive nel 1875 la Critica del programma di Gotha, pubblicata da Engels nel 1891. Engels pubblica nel 1878 Il rovesciamento della scienza del signor Eugen Dà¼hring, noto anche come Anti-Dà¼hring, a cui Marx collabora con un capitolo sulla storia delle dottrine economiche. Nel 1881 muore la moglie di Marx e, nel gennaio 1883, la sua figlia maggiore. Poco dopo, il 14 marzo 1883, a Londra, muore anche Marx. Engels sopravvive, pubblica propri scritti sull’ Origine della famiglia, della proprietà  privata e dello Stato (1884) e su Ludwing Feuerbach e il punto d’approdo della filosofia classica tedesca (1866), inoltre cura l’edizione postuma del secondo e del terzo volume del Capitale di Marx, comparsi rispettivamente nel 1885 e nel 1894. In corrispondenza con socialisti di tutti i paesi, tra i quali l’italiano Antonio Labriola, e collaboratore di varie riviste, tra cui la ‘Critica sociale’, fondata nel 1891 da Filippo Turati, Engels è ormai il punto di riferimento del movimento operaio internazionale, che nel 1893 lo acclama presidente onorario al congresso di Zurigo. Due anni dopo, nel 1895, egli muore a Londra. Un numero cospicuo di scritti di Marx e dello stesso Engels sono stati pubblicati postumi soltanto nel Novecento: così è stato per la Dialettica della natura (1925) di Engels, oltre che per i Manoscritti economico-filosofici del 1844, l’ Ideologia tedesca, e i Grundrisse, nonchò per i Taccuini etnologici di Marx, pubblicati soltanto nel 1972.

  • Filosofia del 1800

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