Cosa c’è di più bello di un sorriso? Ognuno al suo, o meglio sarebbe dire i suoi: esistono infatti numerosi tipi di sorriso atti a trasmettere un messaggio diverso l’uno all’altra, dal sorriso imbarazzato a quello di felicità, dallo scherno al supporto emotivo. Un team di psicologi e neuroscienziati della Cardiff Univerity, della University of Glasgow e della University of Wisconsin-Madison ha pubblicato uno studio su Psychological Science in cui si cerca di codificare i tipi di sorrisi.
Analizzando le varie situazioni in cui gli individui sorridono sinceramente e in maniera non volontaria di fronte ad altre persone, i ricercatori hanno raggruppato i sorrisi in tre grandi categorie: il sorriso felice, che facciamo per far capire all’altro che apprezziamo il suo comportamento o ciò che ha detto; il sorriso di affiliazione, che serve a esprimere la nostra vicinanza emotiva all’altra persona con cui stiamo interagendo; il sorriso di superiorità. Ovviamente questi sono tipi-basi di sorriso, che ricoprono un ampio spettro di situazioni sociali che possono rientrare in uno dei singoli gruppi.
Dopo avere individuato i tipi di sorriso, i ricercatori hanno cercato di scoprire come si differenziano visivamente i tre tipi. “Per capirlo abbiamo generato al computer un grande numero di espressioni facciali, composte da tanti movimenti diversi e con un solo particolare in comune: l’attività del muscolo zigomatico maggiore, quello che permette di considerare “sorriso” un’espressione del volto”, ha spiegato la ricercatrice Magdalena Rychlowska a Repubblica. “Poi abbiamo mostrato tutte queste espressioni a 55 studenti, chiedendo loro: “Vedi qualche espressione che secondo te è un sorriso di superiorità, di affiliazione o di gratificazione?””.
Analizzando le risposte, gli psicologi sono arrivati a collegare a ogni tipo di sorriso i movimenti facciali corrispondenti. Il sorriso di gratificazioni si caratterizza per il sollevamento simmetrico dei muscoli zigomatici, per una tensione sul labbro superiore e l’accentuazione delle rughe intorno agli occhi. Il sorriso di affiliazione è asimmetrico, ma le labbra sono assottigliate e premute l’una contro l’altra. Nel caso invece del sorriso di superiorità, questo è asimmetrico, con le sopracciglia più arcuate e gli zigomi più sollevati.
Per svolgere una riprova di quanto trovato, i ricercatori hanno mostrato a diversi soggetti i tre tipi di sorriso chiedendo se in ognuno di essi vedessero un sorriso di superiorità, di affiliazione o gratificazione. I risultati hanno confermato le tre espressioni facciali e la sua associazione con il tipo di sorriso.
Lo studio, in realtà, è molto utile per approfondire la conoscenza sul rapporto tra emozioni e mimica facciale, che potrebbe rivelarsi molto utile nel campo della chirurgia plastica, per fare capire a quali muscoli dare priorità nelle operazioni di ricostruzione del volto.
(Foto Credits: Repubblica)