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Ghiacciai

Cosa sono i ghiacciai e come si formano.

I ghiacciai sono masse di ghiaccio in movimento,occupano il 10% delle terre emerse e contengono quasi il 70% delle riserve di acqua dolce. Si formano nelle regioni polari o sulla sommità delle montagne,dove la bassa temperatura non provoca la fusione del manto nevoso.

Il Metamorfismo glaciale è il processo con cui la neve si converte in ghiaccio (per compattazione, fusione e ricristallizzazione); è più rapido nei ghiaccia temperati, grazie all’acqua di fusione, che nei ghiacciai freddi (o polari) privi di acqua allo stato liquido.

Il limite delle nevi permanenti è la quota al di sopra della quale neve e ghiaccio non fondono: raggiunge i valori massimi nelle zone tropicali e si abbassa gradualmente in direzione dei due poli.
Il bilancio di massa dei ghiacciai è la differenza tra accumulo (la quantità di ghiaccio che si aggiunge ogni anno) e l’ablazione (la quantità che viene persa). Se è nullo, il ghiacciaio è in equilibrio: se è positivo o negativo, il ghiacciaio si espande o si ritira. In un ghiacciaio è possibile distinguere una zona di alimentazione in cui prevale l’accumulo,una zona di ablazione in cui predomina la fusione e, interposta tra le due, una zona di equilibrio in cui i due processi si eguagliano.

I ghiacciai continentali costituiscono il 99% di tutti i ghiacci e ricoprono l’Antartide, la Groenlandia, e parte del Canada e dell’Islanda. Hanno una forma a lente, con la zona di alimentazione al centro e spesso raggiungono il mare liberando gli iceberg. Nelle zone polari, il ghiaccio si può originare anche dal congelamento delle acque marine (banchisa polare o pack).

I ghiacciai di montagna si dividono in vallivi, vallivi composti, pedemontani, di altopiano, di circo.
I ghiacciai scorrono verso il basso, sospinti dalla forza di gravità e si deformano plasticamente. Nei climi temperati, il ghiacciolo si muove prevalentemente scivolando sulle rocce del fondo grazie all’azione lubrificante svolta dall’acqua di fusione;nei ghiacciai polari,il movimento è prodotto prevalentemente dalla deformazione della massa gelata. I crepacci sono fratture profonde,originatesi nei bruschi salti di dislivello; i seracchi sono blocchi di ghiaccio a forma di torre o guglia.

La velocità di scorrimento dei ghiacciai varia, di norma, da circa 1 a 300 m all’anno.
I ghiacciai erodono le rocce, trasportando i detriti e li depositano. L’erosione glaciale, detta esarazione,è di tipo meccanico, e dipende dall’attrito tra la massa di ghiaccio e le rocce, potenziata dall’intensa opera di abrasione dei ciottoli e dei frammenti trasportati dal ghiaccio. Sulle rocce dei versanti vengono incise striature glaciali, scanalature e solchi; gli spuntoni rocciosi,arrotondati,sono detti rocce montonate. L’estrazione è opera del ghiaccio che sradica blocchi rocciosi. Il ghiacciaio, infine, asporta i detriti (rimozione glaciale). I ghiacciai esercitano un’azione erosiva che tende ad accentuare le irregolarità topografiche.

Le valli a glaciali a U hanno fondo piatto e pareti molto ripide. Il profilo longitudinale di una valle glaciale è caratterizzato da un andamento accidentato,per la presenza di gradini e conche (soglie e ombelichi). Alcune valli risultano sopraelevate rispetto alla valle principale (valli pensili o sospese). I circhi sono depressioni di forma circolare causate dall’azione erosiva esercitata dal ghiaccio in un bacino di accumulo.

I ghiacciai non operano alcuna classazione al momento della deposizione. I depositi glaciali sono le morene laterali, interne, di fondo, mediane e frontali e gli anfiteatri morenici. I massi erratici sono blocchi rocciosi, di dimensioni anche ragguardevoli, trasportati dal ghiaccio. I sedimenti depositati dai ghiaccia spesso subiscono un ulteriore trasporto,e un rimaneggiamento,ad opera delle acque di fusione.

I depositi fluvioglaciali, si formano quando i torrenti di fusione erodono le morene, trasportando i sedimenti e li depositano ben classati:possono formare pianure fluvioglaciali,con depositi dalla forma caratteristica (drumlin,kame,esker,kettle).

Negli ambienti periglaciali, che occupano circa il 20% della superficie terrestre, la temperatura non raggiunge valori tali da causare la fusione del ghiaccio del terreno,che rimane perennemente gelato in profondità (permafrost). Lo strato più superficiale di terreno nel periodo estivo è molle e acquitrinoso. L’ambiente periglaciale presenta forme paesaggistiche tipiche (pingo,cunei di ghiaccio,suoli poligonali,cuscinetti erbosi). Sui pendii si verificano lenti movimenti (geliglussi),causati dall’alternarsi del gelo e del disgelo,e colate di materiale roccioso ghiacciato,lunghe centinaia di metri,dette ghiacciai di roccia (rock glaciers).

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