Tesina - NUVOLE E OROLOGI - Studentville

Tesina - NUVOLE E OROLOGI

la tesina mira ad approfondire il concetto di caos in filosofia, letteratura, arte e scienza, attraverso una indagine trasversale tra le varie discipline e un percorso verticale nell'ambito di una stessa disciplina, evidenziando influssi, differenze e co

Tesina: Umanistica[br] Di: Agnese J. [br] Tipo Scuola: Liceo Classico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]In principio… Il mondo è ordine o caos? Cosa si intende per caos? La natura ci appare caotica perché abbiamo una percezione limitata di essa o perché caotica è la natura dell’uomo? La nozione occidentale di caos attraversando contesti storici e culturali diversi subisce variazioni. Il concetto di caos nella mitologia classica spiega l’origine del mondo in quanto cosmo: letteralmente, ordine scaturito da un disordine iniziale per opera di una entità superiore che dà forma alla realtà; dai greci ai latini, nei testi filosofico – scientifici come in quelli letterario – poetici vengono fornite visioni dell’universo in grande e in piccola scala. Costruzioni e interpretazioni sul mondo e sulla vita si susseguono nel dibattito filosofico – letterario: concezioni soggettive della realtà e soggettive accezioni del concetto di caos. L’idea di un mondo armonico ipotizzato dagli antichi viene ripreso dalla fisica classica: gli eventi naturali si svolgono deterministicamente ed è allora possibile una descrizione deterministica della natura con delle leggi. La fisica moderna giunge a scoperte sconvolgenti per gli stessi scienziati: comportamenti caotici all’interno delle leggi deterministiche. Il concetto di caos assume carattere scientifico. Le rivoluzioni scientifiche hanno stretto legame con la caduta di certezze del mondo occidentale, testimoniata dalla letteratura di inizio novecento e dalle avanguardie storiche: il caos esteriore si riflette in un caos interiore, che cerca uno sfogo. In principio era il Caos «Prima del mare, della terra e del cielo che tutto avvolge unico era il volto della natura in tutto l’universo, quello che è detto Caos, mole informe e confusa, non più che materia inerte, null’altro se non semi in un medesimo luogo, stipati di disarmoniche cose. E per quanto lì ci fossero terra, mare ed aria, malferma era la prima, non navigabile l’onda, l’aria priva di luce: niente aveva forma stabile, ogni cosa s’opponeva all’altra, perché in un corpo solo il freddo lottava col caldo, l’umido col secco, il molle col duro, il peso con l’assenza di peso. Un dio, col favore di natura, sanò questi contrasti […]» Ovidio, Metamorfosi, libro I – vv. 5-10 Così Ovidio spiega la creazione del cosmo (per lui la prima di tutte le metamorfosi): il caos da lui descritto è un ammasso caotico che definisce “rudis indigestaque moles”.

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