Tesina - un viaggio nel viaggio - Studentville

Tesina - un viaggio nel viaggio

breve storia del viaggio, dell'evoluzione dei traposrti, del viaggio nell'ideologia delle persone. ma anche il viaggio visto dagli occhi di poeti, pittori, fotografi e letterati.

Tesina: Tecnica[br] Di: Bianca M. [br] Tipo Scuola: Altri [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]Viaggiare deve comportare il sacrificio di un programma ordinario a favore del caso, la rinuncia del quotidiano per lo straordinario, deve essere strutturazione assolutamente personale alle nostre convinzioni. Herman Hesse STORIA DEL VIAGGIO ED EVOLUZIONE DEI TRASPORTI: Il viaggio, in quanto portatore di cambiamento delle caratteristiche di una società o di un individuo, è spesso ritenuta un’attività sovversiva e che può far cambiare mentalità, abitudini e identità al viaggiatore. Il viaggio ha radici lontanissime, basti pensare alle prime popolazioni nomadi, per poi passare nel Medioevo a pellegrini, mercanti, artisti, predicatori, studiosi, banditi ma anche semplicemente avventurieri. Questi, però, spesso o sempre non badavano a ciò che trovavano intorno a loro, ma avevano altri scopi quali il commercio, le spedizioni militari, i motivi religiosi. I viaggi duravano anni ed anche il solo tragitto era esperienza: si incontravano altri uomini, si imparavano lingue usi e costumi dei popoli che si trovavano lungo il cammino. Il primo viaggio quindi, se così lo possiamo definire, è quello dei nomadi per cui il movimento era vita; per poi passare al pellegrinaggio cioè il viaggio religioso alla ricerca della purezza. Col tempo si viene a creare la vera e propria idea di viaggio: nel XVI secolo in nome della conoscenza, della curiosità ma anche dell’evasione o del divertimento inizia a prendere importanza il “viaggio in Italia” che prenderà poi il nome di Grand Tour grazie a Richard Lassels. Con questo termine si identifica un viaggio intrapreso dai giovani delle famiglie aristocratiche del tempo, col fine di ottenere una preparazione intellettuale completa. La maggior parte di questi viaggiatori o grandtourists, era di origine inglese ed erano sempre scortati da un tutor o un maestro che gli faceva da guida: siamo davanti quindi ad una scuola in movimento. Gli inglesi infatti ritenevano che l’esperienza diretta e sensoriale era uno strumento molto efficace per la formazione di un giovane e non solo, dato che al suo ritorno i dati che aveva raccolto e ciò che aveva imparato potevano contribuire all’ampliamento della cultura di un intero paese. La cultura inglese riteneva l’esperienza diretta uno strumento efficace di formazione

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