Tesina - la causazione come scienza ingenua - Studentville

Tesina - la causazione come scienza ingenua

la tesina si propone di mostrare che le scienze contemporanee, tra cui la meccanica quantistica, ci consegnano una conoscenza probabilistica. inoltre si vuole dimostrare che il progresso scientifico potrebbe portare alla distruzione dell'umanità, come Ã

Tesina: Scientifica[br] Di: serena C. [br] Tipo Scuola: Liceo Classico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]Il tema della causalità, o meglio del principio di causa, dominante in tutte le scienze deterministiche classiche, viene definito da John Norton, una scienza ingenua, messa radicalmente in questione dalla scienza contemporanea, con gli sviluppi della meccanica quantistica, ma ancor prima dalla termodinamica e dall’elettromagnetismo. La nozione più comune di causa è la connessione tra due eventi, condizione necessaria e sufficiente affinchè dal primo derivi inevitabilmente il secondo. Nel mondo antico, l’Ellenismo segnò il momento di massimo vigore delle scienze definite “esatte”. Tranne la matematica, considerata la scienza esatta per eccellenza, l’astronomia, la fisica e soprattutto la meccanica presentavano all’interno del paradigma una serie di tesi e principi formulati alla luce dei nessi causali esistenti tra i fenomeni. Per quanto riguarda la matematica il più importante fu Euclide, autore dell’opera “Elementi”. Quest’opera è una raccolta di assiomi, teoremi, corollari e definizioni che costituivano, nell’accezione khuniana, un paradigma: corpo fondamentale di proposizioni universali riconoscibili e un modello per i requisiti cui ogni ulteriore insieme di proposizioni deve soddisfare. Quindi alla matematica fu affidato un ruolo di giudice della validità della produzione scientifica. In particolare, tale giudizio riguardava la correttezza dei teoremi proposti e ciò era ottenuto o mediante il controllo della loro compatibilità con altri teoremi correttamente dimostrati, o mediante un controllo dell’effettiva deducibilità dei teoremi proposti. Anche Archimede di Siracusa, genio nel campo della fisica, si occupò di matematica: resta fondamentale la sua misura della circonferenza, mediante la determinazione del valore di , che esprime il rapporto tra diametro e circonferenza, e la formulazione del volume della sfera. Dal punto di vista fisico studiò il galleggiamento dei corpi, secondo la nota spinta di Archimede, il piano inclinato, i principi della leva e il moto rettilineo uniforme.(opere: Arenario, sull’equilibrio dei piani, sui galleggianti).Un altro matematico importante fu Erone, divenuto famoso per le formule di misurazione dei poligoni regolari e per la formula trigonometrica dell’area di un triangolo. Per quanto riguarda l’astronomia, essa, secondo la cultura ellenistica non era una vera disciplina scientifica: i cieli e i loro fenomeni furono, per gli ellenisti, la sede del divino e il piano di manifestazione dell’ordine del mondo. Sta qui la principale ragione della varietà tipologica dei testi antichi sui cieli: ogni astronomo, secondo la sua conoscenza scientifica, dava un’interpretazione diversa al fenomeno.

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