Corsi antiviolenza nelle scuole: previste 30 ore annuali con un insegnante esperto in materia - Studentville

Corsi antiviolenza nelle scuole: previste 30 ore annuali con un insegnante esperto in materia

Giuseppe Valditara ha comunicato il progetto di introduzione di corsi extracurriculari negli istituti scolastici, mettendo al centro l'educazione sulla violenza e il rispetto.
Corsi antiviolenza nelle scuole: previste 30 ore annuali con un insegnante esperto in materia

Visti i recenti fatti di cronaca, inerenti a molteplici femminicidi accaduti nell’ultimo periodo e non solo, il Governo ha deciso di prendere dei provvedimenti educativi nell’ambito scolastico. Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, ha comunicato al quotidiano Il Messaggero una importante iniziativa. Il MIM ha previsto per le scuole italiane una aggiunta di corsi specifici ed extracurricolari, con al centro tematiche inerenti il rispetto per le persone e comportamenti non violenti.

Il progetto proposto vorrebbe far comprendere agli studenti delle nuove generazioni dei concetti legati alla consapevolezza e al rispetto sociale, cercando di aiutarli partendo in primis dalla formazione scolastica. Si potrebbe definire questa scelta del dicastero una fondamentale presa di posizione, con l’intento di educare nel miglior modo possibile i ragazzi verso un mondo più rispettoso, corretto e orientato al dialogo.

Valditara ha dichiarato che saranno previste 30 ore distribuite durante l’anno scolastico, dove gli studenti si ritroveranno a partecipare a lezioni “interattive” con la presenza di docenti specializzati nella materia. Inoltre, gli stessi insegnanti che aderiranno al progetto saranno regolarmente retribuiti in base alle attività svolte durante l’anno. Gli incontri non saranno delle comuni lezioni frontali, ma gli alunni potranno confrontarsi tra loro e con i professori, alimentando dibattiti costruttivi.

Gli obiettivi dei corsi antiviolenza nelle scuole

Uno degli obiettivi che il progetto del MIM vorrebbe raggiungere è quello di contribuire ad una educazione giovanile focalizzata sul rispetto delle persone e soprattutto delle donne, cercando di offrire agli studenti conoscenze e competenze specifiche. Inoltre, ci saranno degli incontri focalizzati sulle conseguenze dal punto di vista legale e penale, in caso di atti violenti nei confronti di altri individui, partendo anche da una analisi di casi realmente accaduti.

Sicuramente, l’obiettivo finale è quello di indottrinare i ragazzi verso una società più inclusiva, rispettosa e non violenta, cercando di educarli al rispetto della dignità di genere, tra cui quella femminile. Questa interessante iniziativa ministeriale si potrebbe definire un buon passo avanti per la formazione in Italia, visto che già da diversi anni in alcuni Paesi d’Europa, nelle scuole sono presenti corsi inerenti all’educazione sociale e affettiva. Infatti, da qualche tempo il Governo sta lavorando per introdurre negli istituti scolastici italiani la disciplina di “Educazione alle emozioni”, cercando di portare avanti degli ideali educativi concreti e costruttivi.

Cosa prevede la normativa ministeriale

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha emesso una direttiva di cinque articoli, invitando le scuole ad avviare dei percorsi educativi e formativi per gli studenti. L’intento è quello di sensibilizzare e rendere più consapevoli i ragazzi, i quali devono distaccarsi da qualsiasi cultura irrispettosa e violenta nei confronti degli individui e delle donne. L’iniziativa sarà programmata per le scuole superiori, con una formazione adeguata anche per i docenti che andranno a mediare gli incontri e i dibattiti. Il Governo ha, infine, stabilito che verranno destinati 15 milioni di euro per l’avvio dei corsi extracurricolari.

Sperando che questo progetto abbia un impatto duraturo e concreto sugli studenti, ci sarà da parte del MIM una osservazione costante per comprendere se le attività saranno efficaci e costruttive sui ragazzi e ragazze delle nuove generazioni.

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