Giornata di mobilitazione studentesca in tutt’Italia, il No Gelmini Day ha assunto proporzioni imponenti. Da Torino a Palermo, passando per Firenze, Pisa, Napoli, Bari e ovviamente i centri nevralgici Milano e Roma, gli studenti italiani di medie, licei e università, sono scesi nelle strade per protestare contro i tagli all’istruzione. In contemporanea con altre cento piazze d’Italia. “Siamo 200mila in tutta Italia”, dicono la Rete degli Studenti e l’Unione degli Universitari, “in 20mila solo a Roma”. Proteste che in alcuni casi hanno anche valicato i limiti, come a Milano, dove alcuni ragazzi hanno imbrattato vetrine di banche e negozi.
A Roma il corteo è arrivato invece fino a Montecitorio, urlando slogan contro la Gelmini e Berlusconi. “Vergogna” e “Dimissioni” sono le parole più gettonate. Alcuni universitari hanno addirittura gettato fumogeni in piazza, intonando pesanti insulti nei confronti del premier.
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“La protesta di oggi pare riproporre vecchi slogan di chi vuole mantenere lo status quo, di chi è aprioristicamente contro qualsiasi tipo di cambiamento", ha commentato il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini."Bisogna avere il coraggio di cambiare. E’ indispensabile proseguire sulla strada delle riforme: dobbiamo puntare a una scuola di qualità, più legata al mondo del lavoro e più internazionale. Per ottenere questi obiettivi stiamo rivedendo completamente i meccanismi di inefficienza che hanno indebolito la scuola italiana in passato”.