Testo Argomentativo sulla politica di Stalin svolto - Studentville
Testo Argomentativo sulla politica di Stalin svolto

Testo Argomentativo sulla politica di Stalin svolto

Testo argomentativo sulla politica di Stalin: lo schema

Lo schema che vi forniamo vi servirà per rendere chiaro e lineare il vostro pensiero, seguitelo attentamente, sviluppatelo nell’ordine che vi indichiamo e le vostre idee prenderanno corpo in modo sensato e corretto:

  1. Introduzione: in questa prima parte avete modo di introdurre l’argomento di cui andrete a parlare e fornite al lettore una chiave di lettura utile a fargli capire il vostro punto di vista;
  2. Tesi: esponete la vostra tesi, rendendola chiara, se necessario citando anche altri testi che confermino la vostra teoria;
  3. Antitesi e confutazione: dopo aver esposto la vostra tesi, dovrete presentare anche l’antitesi che, se fatta bene, darà ulteriore valore alla vostra tesi;
  4. Conclusione: questa è la parte finale in cui dovrete tirare le somme della vostra argomentazione, e ricondurre tutti i vostri discorsi alla vostra tesi.

Lo schema è chiaro e coinciso, vediamo come metterlo in pratica.

Testo Argomentativo sulla politica di Stalin: traccia svolta

Abbiamo scelto, come tema per la nostra traccia di testo argomentativo, la politica di Stalin per andare a ritroso nel tempo e rivivere la storia di quella che è, oggi, una delle maggiori potenze mondiali, la Russia che oggi è guidata da Putin.

  1. Introduzione: Stalin è lo pseudonimo del rivoluzionario e uomo di stato sovietico I. V. Džugašvili, è stato un uomo politico sovietico che ha rivestito la carica di capo dello stato dal 1924 al 1953 e la sua storia personale si è identificata con quella dell’URSS per più di trent’anni. E’stato grazie a lui che l’Unione Sovietica è stata la seconda potenza mondiale; con il suo peso politico e militare ha fatto in modo che si diffondesse il modello comunista lasciando il segno nell’Europa post-bellica.
  2. Tesi: Con la morte di Lenin, nel 1924, si è aperta una lotta per la successione del capo del partito che, per un primo momento, si pensava sarebbe toccato a Trotskij, i cui obiettivi erano alimentare la rivoluzione in tutto il mondo e voleva che l’Urss fosse industrializzata. Erano tanti i capi bolscevichi che volevano opporsi aspirando alla pace e a mettere un accento più forte sull’agricoltura, e solo Stalin ci riuscì diventando, alla fine degli anni Venti, il dittatore. Sotto la sua dittatura tutte le forme private vennero abolite, ogni settore, dalle fabbriche alle botteghe, dovevano dipendere dallo Stato e la vita economica era regolarizzata tramite piani quinquennali.
  3. Antitesi e confutazione: Durante tutti gli anni di dittatura, le campagne pagarono a caro prezzo le nuove imposizioni dettate e volute da Stalin, i contadini dovevano mettere in comune la terra e il bestiame, formando delle cooperative, il kolchoz, e in alcune zone lo stato avrebbe costituito delle grandi aziende agricole, sovchoz, dove i contadini sarebbero stati assunti allo stesso modo degli operai in fabbrica. Questa situazione provocò non poche rivolte e il patrimonio agricolo fece ricadere nuovamente il paese nella miseria. I kulaki, i contadini più ricchi ritenuti anche i più pericolosi, vennero deportati con le loro famiglie.
  4. Conclusione: Quella di Stalin è stata una vera e propria dittatura, lo Stato sovietico era a tutti gli effetti un paese totalitario, alla gente veniva imposto come vivere e cosa pensare. Chi gli si opponeva veniva espulso, gli anni 1937 e 1938 vennero chiamati anni del terrore, un’intera generazione di scrittori, artisti, intellettuali, scienziati, venne annientata e milioni di uomini e donne morirono.

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