Laura Ambrosiano, psicoanalista della Società psicoanalitica Italiana, ha evidenziato, in una intervista rilasciata ad Adnkronos, le differenze tra nativi digitali e immigrati digitali (coloro che sono nati in una era analogica, ma che si sono ritrovati poi in una realtà digitale).
MODALITA' DI PENSIERO – "La mente dei primi", spiega la Ambrosiano "funziona in maniera differente. Hanno una modalità di pensiero sempre connessa, questo potrebbe portare presto a cambiamenti importanti".
QUOZIENTE INTELLETTIVO – "C'è una correlazione tra crescita del quoziente intellettivo ed ore di esposizione ai new media. Ma quando ci si espone troppo, allora la crescita si arresta. I nativi digitali, inoltre, dimostrano di avere un sapere enciclopedico, ma con grosse lacune. Sembra che imparino solo che può esere utile alla condivisione nel gruppo".
PRIVACY – Del tutto nuovo il concetto di privacy: "Il modello etico si fonda su quello del gruppo, il concettodi privacy, per come lo intendono gli immigrati digitali, non esiste".
LIBERTA' – Giuseppe Pellizzari, coordinatore delle Frontiere per il Cmp, spiega che le nuove modalità di pensiero tende a far sentire i nativi digitali più liberi "ma anche più esposti alle dipendenze".