A casaccio di Quasi: testo e significato - StudentVille

A casaccio di Quasi: testo e significato

A casaccio di Quasi: testo e significato

A casaccio è il nuovo singolo di Quasi, uscito nelle radio e nei digital store lo scorso 15 dicembre. La canzone – scritta dallo stesso artista, prodotta da Gotham Dischi e distribuita Artist First – nasce dall’immersione sempre più frequente di noi singoli individui nel mare di parole del mondo che ci troviamo intorno.

A casaccio di Quasi: testo e significato

A casaccio di Quasi: significato

Ovviamente i social aiutano a dar sempre più peso ai giudizi nei nostri confronti, ma non è solo nell’era digital che le affermazioni frivole ma ad effetto prendono vita. Le troviamo dall’alba dei tempi nei nostri saloni, nelle nostre piazze e nelle nostre tavole imbandite. “Si basa sulle banalità dette più frequentemente nei contesti più disparati – ha detto lo stesso cantautore – Il più delle volte espresse con una noncuranza interpersonale unita alla volontà, spesso solamente inconscia, di porsi come persona sapiente, saggia, con esperienza, mascherata da un falso interesse alla vera gravità della situazione percepita dal soggetto che manifesta apertamente il suo disagio: che si parli di esami o di situazioni sentimentali, la massima tirata a casaccio è sempre dietro l’angolo”.

A casaccio di Quasi: testo

Ecco il testo ufficiale di A casaccio di Quasi:

Quanti discorsi a casaccio
In cui ti scontri con disagio
Ti mascheri come un pagliaccio
Per non essere trattato come un gatto randagio
Ci penso io che ti capisco
Mettiti pure a tuo agio
Sono tutte così non mi stupisco
Ci sono già passato a maggio

Fossi in te farei un disastro
Ogni giorno sarei in viaggio
Ma senza visto

Sono immerso a rischio contagio
Un mare di massime tirate a casaccio
E non mi chiedo chi ti dia il diritto
Piuttosto non capisco chi te l’ha chiesto no

Quanti esami ti mancano
Davvero sei fuori corso
Ho un amico oltre oceano
Che si è laureato a Marzo

Da single la domanda
Quand’è che ti fidanzi
quando poi in coppia cene e pranzi coi parenti
E quando accasato è ora di sposarsi
E con la fede al dito quand’è che farai figli

Da padre uno è poco
Al secondo dici come
Al terzo è troppo e subito dopo
Battute clamorose
Ti chiedono se a casa avete una televisione

Sono immerso a rischio contagio
Un mare di massime tirate a casaccio
E non mi chiedo chi ti dia il diritto
Piuttosto non capisco chi te l’ha chiesto no

Chi te l’ha chiesto no

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