Ora legale: “L'orologio”, poesia di Charles Baudelaire - Studentville

Ora legale: “L'orologio”, poesia di Charles Baudelaire

Il tempo passa e l’alternarsi tra ora legale e ora solare ce lo ricorda sempre più. Ma quanto sono spaventosi gli orologi?

Ed eccoci giunti all’ora legale per questo 2015: da questa notte le lancette degli orologi sono state spostate un’ora avanti e rimarranno così fino a ottobre, quando torneranno di nuovo all’ora solare. Un avanti e indietro sui quadranti degli orologi e un po’ un simbolo anche dei momenti della vita. Non è un mistero, infatti, che il tempo che passa spaventa un po’ tutti, chi più chi meno.

E che gli orologi, che impassibili segnano il tempo, abbiano un che di spaventoso lo testimoniano spesso i poeti. Prendiamo Charles Baudelaire, per esempio, che nella sua poesia dal titolo L’orologio vede questo strumento come una minaccia e ogni momento che passa è uno in più vicino all’ora del trapasso.

Magari meglio avere pensieri più lieti con la Danza delle ore di Ponchielli che troviamo nel video di apertura del post!

L’orologio, il dio sinistro, spaventoso e impassibile,
ci minaccia col dito e dice: Ricordati!
I Dolori vibranti si pianteranno nel tuo cuore
pieno di sgomento come in un bersaglio;

il Piacere vaporoso fuggirà nell’orizzonte
come silfide in fondo al retroscena;
ogni istante ti divora un pezzo di letizia
concessa ad ogni uomo per tutta la sua vita.

Tremilaseicento volte l’ora, il Secondo
mormora: Ricordati! – Rapido con voce
da insetto, l’Adesso dice: Sono l’Allora
e ho succhiato la tua vita con l’immondo succhiatoio!

Prodigo! Ricordati! Remember! Esto memor!
(La mia gola di metallo parla tutte le lingue).
I minuti, mortale pazzerello, sono ganghe
da non farsi sfuggire senza estrarne oro!

Ricordati che il tempo è giocatore avido:
guadagna senza barare, ad ogni colpo! È legge.
Il giorno declina, la notte cresce; ricordati!
L’abisso ha sempre sete; la clessidra si vuota.

Presto suonerà l’ora in cui il divino Caso,
l’augusta Virtù, la tua sposa ancora vergine,
lo stesso Pentimento (oh, l’ultima locanda!),
ti diranno: Muori, vecchio vile! È troppo tardi!

L’ora legale con la poesia L’orologio di Charles Baudelaire

  • Tesine

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