Hamilcar, Karthaginiensum dux, cum Syracusas obsideret, inter sonmnum exaudisse vocem credidit nuntiatem se cenaturum esse proximo die in ea urbe. Laetus igitur perinde ac divinitus promissa victoria exercitum statim pugnae comparavit. Sed cum in exercitu orta esset gravis inter Siculos et Poenos dissensio, Syracusani subita irruptione castra eius oppresserunt ipsumque intra moenia sua vinctum pertraxerunt. Ita cenavit Syracusis captivus, non, ut animo praesenserat, victor.
Versione tradotta
Amilcare, condottiero dei Cartaginesi, mentre assediava Siracusa, credette di udire nel sonno una voce che diceva che il giorno successivo avrebbe cenato in quella città. Dunque lieto e come se la divinità avesse promesso la vittoria, subito preparò l'esercito per la battaglia. Ma, essendo nata una grave discordia nell'esercito tra i soldati siculi e cartaginesi, i Siracusani attaccarono il suo accampamento con un'irruzione improvvisa e portarono lui stesso, vinto, all'interno delle loro mura. Così cenò a Siracusa da prigioniero, non da vincitore, come aveva pregustato nell'animo.
- Letteratura Latina
- Versioni di Marco Porcio Catone
- Valerio Massimo