Nei giorni scorsi i bookmakers americani lo avevano “bancato” con le stesse quote che avevano destinato alla vittoria di Obama nelle presidenziali o di Cristiano Ronaldo nell’ultimo Pallone d’Oro e “The Millionaire” non ha tradito le attese. La pellicola indipendente diretta da Danny Boyle, già regista di “Trainspotting”, “The Beach” e “Sunshine”, ha sbancato gli Oscar aggiudicandosi otto statuette su dieci nomination, stracciando la concorrenza de “Il Curioso Caso di Benjamin Button”, che aveva ottenuto tredici candidature ma che è riuscito a portarsi a casa solo tre premi minori. Una vittoria che non sorprende quella di “Slumdog Millionaire” (il titolo originale), un film che per molti rappresenta “la prima pellicola dell’era Obama” e che aveva già fatto incetta di riconoscimenti anche negli altri premi cinematografici degli ultimi mesi.

Al Kodak Theatre è stata però anche la serata di
Kate Winslet, che dopo aver collezionato sei nomination in carriera è riuscita finalmente a conquistare la statuetta dell’Academy, tributo per la sua interpretazione nell’apprezzatissimo
“The Reader”. Il premio come
miglior attore è andato invece a
Sean Penn, che ha battuto sul filo di lana la concorrenza di
Mickey Rourke. Il quarantottenne attore e regista statunitense bissa dunque con
“Milk” il successo del 2004, quando si aggiudicò la statuetta per
“Mystic River”: il suo
Harvey Milk,
primo politico americano dichiaratamente gay a rivestire un incarico pubblico, ha strappato applausi e consensi in tutto il mondo. Come
attrice non protagonista l’Academy ha premiato
Penelope Cruz per il suo ruolo in
“Vicky Cristina Barcelona” di
Woody Allen. Il premio
di miglior attore non protagonista è stato giustamente assegnato a
Heath Ledger, scomparso prematuramente l’anno scorso a causa di un overdose di sonniferi: all’annuncio il pubblico ha tributato il compianto attore con un lunghissimo e commosso applauso.