Eurostat: in Italia più di 8 insegnanti su 10 sono donne - Studentville

Eurostat: in Italia più di 8 insegnanti su 10 sono donne

Dagli ultimi dati emerge che, in Italia, circa 8 insegnanti su 10 sono donne. Un fenomeno in forte crescita rispetto al passato.
Eurostat: in Italia più di 8 insegnanti su 10 sono donne

Le rivelazioni Eurostat pubblicate da «la Repubblica» parlano chiaro: sempre più donne, in Italia, lavorano in ambito scolastico. Se diamo uno sguardo ai dati, l’Italia è uno dei Paesi europei che presenta il maggior numero di insegnanti di sesso femminile. Sopra di noi troviamo pochi altri Paesi, quasi tutti appartenenti all’Europa dell’est: Lettonia, Lituania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Romania, Ungheria, Islanda e Slovenia. Se osserviamo i dati resi noti dal Ministero dell’Istruzione è difficile non rimanere stupiti: nelle scuole italiane, l’83,2% dei docenti di ruolo sono donne. Più di 8 su 10.

Il fenomeno però non è uniforme, ma presenta delle oscillazioni significative. È soprattutto nell’infanzia e nella primaria che si fa sentire di più, sfiorando quasi la totalità: 99% di insegnanti donne per l’infanzia e 96% per la primaria. Numeri a dir poco impressionanti.

Altro fenomeno interessante ha a che fare con l’andamento di questi dati. Sembra infatti che la tendenza di cui abbiamo parlato sia in forte aumento. Dunque, non solo c’è una grande differenza di genere nell’occupazione scolastica, ma addirittura tale differenza è in crescita. Insomma, sempre più donne, sempre meno uomini.

Prendiamo alcuni dati per fare un confronto con il passato. Nell’anno scolastico 2020/21, nella scuola secondaria di I grado le professoresse sono il 79% (anche qui, circa 8 su 10). 20 anni fa le cose non stavano così: nel 1965/66 le insegnanti rappresentavano il 74% del campione. Se andiamo ancora più indietro con gli anni le differenze saltano ancora di più all’occhio: prendendo in considerazione l’anno scolastico 1965/66, le professoresse erano invece il 61%. Nell’arco di 55 anni, abbiamo quindi un aumento del 18%.

La differenza di genere, in campo scolastico, sembra quindi acuirsi rispetto al passato. L’insegnamento, nella società odierna, si attesta sempre di più come un lavoro “tipicamente femminile”.

Stereotipi e stipendi troppo bassi

Ma perché? A cosa è dovuta questa tendenza in forte crescita?

Se lo è chiesto di recente l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), che ha cercato di fornire diverse ragioni. Molti fattori sembrano infatti pesare sulla questione, tra cui per esempio le modalità di lavoro più flessibili e il problema degli stipendi bassi.

“Gli stereotipi di genere persistenti contribuiscono alla percezione dell’insegnamento come professione al femminile. Le modalità di lavoro flessibili per gli insegnanti sono attraenti per le madri lavoratrici, mentre le differenze di salario relativo tra uomini e donne rendono l’insegnamento finanziariamente meno attraente per gli uomini che per le donne. Migliorare il riconoscimento dell’importanza dell’insegnamento per la società, anche retribuendo adeguatamente gli insegnanti potrebbe attrarre e trattenere buoni insegnanti indipendentemente dal sesso”.

 

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