Piano nazionale prevenzione Fentanyl (anche a scuola) - Studentville

Il piano nazionale per la prevenzione contro il Fentanyl passerà anche per la scuola

Il Fentanyl ha causato oltre 100mila nel 2022 negli Stati Uniti: il governo italiano ha annunciato ieri l'adozione di un piano nazionale di prevenzione contro l'uso della sostanza che coinvolgerà scuole e docenti.
Il piano nazionale per la prevenzione contro il Fentanyl passerà anche per la scuola

Piano nazionale per la prevenzione contro il Fentanyl

E’ stato annunciato ieri, 12 marzo, il “Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici”. Si sta infatti registrando una crescente preoccupazione nei confronti del potente farmaco oppioide, approvato dalla Food and Drug Administration per l’uso come analgesico e anestetico e che risulta circa 100 volte più potente della morfina e 50 volte più potente dell’eroina (come analgesico). L’allarme riguarda il fatto che il mercato che gira intorno al Fentanyl si sviluppa nel deep e nel dark web e, a detta del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano, si sarebbe già appurato come la ‘ndrangheta abbia manifestato un certo interesse nei suoi confronti.

Cos’è il Fentanyl

È un farmaco da prescrizione che, però, viene prodotto e utilizzato (anche) illegalmente. Viene in genere usato per trattare i pazienti con dolore intenso, soprattutto dopo un intervento chirurgico, ma anche per offrire sollievo da dolore cronico in pazienti intolleranti ad altri farmaci oppioidi. Chi ne fa uso lo sniffa, lo fuma, lo assume per via orale sotto forma di compresse. O lo “estrae” da carta assorbente o da cerotti. Perfino dai libri.

Come altre sostanze quali l’eroina e la morfina, agisce legandosi ai recettori oppioidi del corpo siti nelle aree del cervello che controllano il dolore e le emozioni. I suoi effetti includono euforia, sonnolenza, confusione, nausea, problemi di respirazione. Anche stati di incoscienza. Basterebbe assumere anche solo 3 milligrammi della sostanza per provocare la morte di una persona.

Prevenzione tra i giovani, anche a scuola

Seppur, nella nostra Penisola, non si sia ancora diffuso, ci sarebbero segni della sua circolazione. Ad oggi le morti a causa del farmaco, in Italia, sarebbero solo due. Le intossicazioni non fatali 5, ed i casi di un suo consumo (da parte di soggetti in cura presso i Servizi per le Dipendenze patologiche) 2. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, annunciando l’introduzione del piano, ha dichiarato di essere fiera del fatto che l’Italia sia “una delle primissime Nazioni in Europa ad adottare un piano molto articolato di prevenzione contro l’uso improprio del fentanyl”, nota come “droga degli zombie“.  Nonostante, quindi, non ci sia ancora una vera emergenza in Italia, secondo il Governo la parola d’ordine è “prevenzione“, specie tra le giovani generazioni, che dovrebbero essere consapevoli della pericolosità della sostanza.

Il parere di Valditara

Come sottolineato dal Ministro Valditara, adesso l’attenzione del governo si dovrebbe rivolgere principalmente ai più giovani. “Il Fentanyl rappresenta “un pericolo devastante” che, negli Stati Uniti, ha già causato 68 mila morti nel 2000 e oltre 100mila nel 2022. Alla luce di questo, il piano di prevenzione dovrebbe passare dalle scuole. E per questo i docenti, in modo particolare quelli di nuova assunzione, dovrebbero essere formati in tal senso. Ma anche le famiglie devono accrescere la loro attenzione nei confronti dei figli. Nell’ambito della conferenza stampa convocata sul tema a palazzo Chigi, il ministro dell’Istruzione e del Merito ha dichiarato anche come sia fondamentale che i giovani siano protagonisti della discussione. E come altrettanto fondamentale sia “la strategia volta a promuovere il benessere, la salute, l’attività sportiva”.

Credo dobbiamo iniziare a pensare ad un contrasto alla cultura della droga con gli strumenti volti a riempire i vuoti, dando motivazioni forti ai giovani, offrendo loro occasioni di riscatto, valorizzazione del sé e la consapevolezza che bisogna passare attraverso il coinvolgimento delle famiglie; dobbiamo realizzare una grande alleanza scuola-famiglia, aprire la scuola alla famiglia e fare capire la pericolosità delle droghe.

Ha concluso.

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