Cos'è la libertà di stampa: tutto quello che c'è da sapere

Cos'è la libertà di stampa: tutto quello che c'è da sapere

Cos'è la libertà di stampa: tutto quello che c'è da sapere

Oggi, 3 maggio 2021, ricorre la Giornata mondiale della libertà di stampa. Ne sentiamo parlare da sempre come un diritto irrinunciabile, e tale è definito dalla Costituzione Italiana. Ma ci siamo mai interessati ad approfondire l’argomento? Vediamo nel dettaglio cos’è, qual è la storia e quali sono i limiti della libertà di stampa.

Leggi: Testo argomentativo sulla Libertà di Stampa, traccia svolta

Libertà di stampa, la definizione

La libertà di stampa è il diritto di riferire notizie e di far circolare opinioni senza censura da parte di chicché sia, in primis dallo Stato. Rientra tra i caratteri distintivi dei moderni Stati democratici. Pertanto, viene definita e ricordata nel più importante documento italiano, quello sul quale si fonda la Repubblica. Cosa dice la Costituzione a riguardo? L’articolo 21 recita:

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, sporgere denunzia all’Autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.”

La storia

Molto spesso limitata, la svolta nella storia della libertà di stampa si ha con la Rivoluzione francese, a seguito della quale, l’articolo 11 della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino la riconosce per la prima volta. Due anni dopo, negli Stati Uniti, viene promossa dal primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. In Italia, infine, fa il suo ingresso con l’articolo 28 dello Statuto albertino “La Stampa sarà libera, ma una legge ne reprime gli abusi».

Quali sono i limiti della libertà di stampa

Anche nelle democrazie che la riconoscono, la libertà di espressione presenta dei limiti giuridici. In genere, viene “influenzata” naturalmente da altri diritti e valori primari. Tra questi ci sono il buon costume o morale pubblica, la dignità e la riservatezza della persona, l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato. La Carta Costituzionale italiana, nello specifico, fissa dei limiti che rientrano nei reati d’opinione, come ad esempio, l’apologia di reato e in quelli contro la morale.

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