Maturità 2024, il ministro annuncia novità: ecco i possibili cambiamenti - Studentville

Maturità 2024, il ministro annuncia novità: ecco i possibili cambiamenti

Il Ministro del MIM, Giuseppe Valditara, ha dichiarato che non ci saranno modifiche per quanto riguarda le prove scritte, ma eventuali cambiamenti per la prova orale.
Maturità 2024, il ministro annuncia novità: ecco i possibili cambiamenti
Il Ministro del MIM, Giuseppe Valditara, ha dichiarato che non ci saranno modifiche per quanto riguarda le prove scritte, ma eventuali cambiamenti per la prova orale.

Una delle riforme che il Governo vorrebbe promuovere riguarda l’istruzione. A tal proposito il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha comunicato alcune novità sullo svolgimento delle prove di maturità del 2024. Ciò che è certo è che l’organizzazione delle prove scritte rimarranno invariate nelle modalità di esecuzione per gli studenti.

A mutare, probabilmente, potrebbe essere la prova orale. Infatti, lo stesso Valditara si espresso recentemente in una intervista rilasciata al quotidiano La Stampa:

“La struttura delle prove scritte non cambierà, ma sarà necessario precisare meglio cosa si intende per colloquio orale e come questo dovrà svolgersi”.

La prima prova sarà sempre quella di italiano, mentre la seconda sarà quella specifica della disciplina di indirizzo principale. La terza prova scritta non sarà prevista, mentre ci potrebbero essere delle modifiche per quanto riguarda la prova finale, ossia il colloquio orale.

Come sarà la maturità 2024?

L’intera sessione di maturità partirà ufficialmente il 19 giugno 2024, con una proroga al 3 luglio per coloro i quali dovranno sostenere ulteriori sessioni post-scolastiche, in entrambi i casi alle ore 8.30.

Il primo scritto verterà sullo sviluppo di un elaborato che avrà il compito di testare la conoscenza della lingua italiana e delle capacità espositive, espressive e linguistiche del maturando. Gli studenti candidati potranno optare per diverse sette tracce inerenti molteplici ambiti, dall’artistico al letterario, dallo storico allo scientifico, fino al tecnologico, economico-sociale e filosofico. Dal candidato ci si aspetta non solo una esposizione chiara e grammaticalmente corretta, ma anche critica e riflessiva.

Nella seconda prova, invece, si dovrà realizzare un testo o un altro operato incentrati su una o più discipline di indirizzo, ponendo in risalto le competenze in materia. A differenza dell’anno 2022, è’ bene specificare che la seconda prova di maturità non sarà un esame stabilito dalle singole commissioni, ma tornerà ad essere una prova di carattere nazionale, come nel 2023.

Ipotesi sul colloquio: cosa cambierà?

Giuseppe Valditara ha espresso, in merito alla prova orale, che ci potranno essere dei mutamenti. Innanzitutto, il colloquio sarà in forma multi e interdisciplinare, in cui saranno anche previste nozioni di Educazione Civica.

L’esame inizierà con un possibile spunto fornito dalla commissione, come un immagine, un video oppure un breve testo. L’obiettivo dei docenti sarà invitare lo studente a una esposizione in grado di esprimere i diversi collegamenti tra molteplici materie ed esortare il candidato a pronunciarsi con logica, riflessione e senso critico. In questo modo, il maturando viene valutato sulla base di un percorso scolastico completo in grado di “misurare” la sua crescita formativa e la propria capacità di pensiero.

Successivamente, il candidato verrà chiamato a presentare un relazione scritta o multimediale, da lui o lei precedentemente prodotta, inerente un argomento trattato durante il percorso di studi. L’elaborato potrà avere come oggetto di analisi l’esperienza PCTO (alternanza scuola-lavoro), che l’allievo ha vissuto in prima persona nel corso degli ultimi anni di scuola.

Diversi sono stati, inoltre, i temi trattati da Valditara nella dichiarazione al quotidiano La Stampa. Oltre alle possibili novità riguardanti il prossimo esame di maturità, vi sono anche obiettivi orientati verso la “cultura del rispetto” nell’ambito scolastico e volti a migliorare le condizioni degli alunni nelle aule e negli istituti più disagiati.

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