Viaggiando verso il sud dell'India: Cochin nello stato del Kerala - Studentville

Viaggiando verso il sud dell'India: Cochin nello stato del Kerala



Avete mai sentito qualcuno dire: “India. O la ami o la odi.”? Non ci credete? Ebbene, vi sbagliate! Sono tanti i viaggiatori che hanno aspettato una vita per fare un viaggio in questo pazzo subcontinente e sono rimasti totalmente delusi e disgustati da quello che hanno incontrato. Altri invece, dopo il primo assaggio continuano a tornarci, perché è vero, al cuore non si comanda. Io, che in India ci vivo, la odio e la amo insieme. Ci sono giorni in cui mi sveglio e vedo solo colori sgargianti, donne dalla schiena dritta che trasportano giare di riso sulla testa. Giorni in cui respiro il profumo di cardamomo, coriandolo e cannella. Ci sono giorni in cui vedo solo i sorrisi, i gesti fraterni e l’umiltà di un popolo pieno di risorse. Ci sono giorni in cui trovo Dio ovunque. Questi sono i giorni buoni. I giorni cattivi sono quelli in cui rimango bloccata nel traffico per ore, quando per miracolo scampo un incidente, quando non sopporto la totale mancanza di discrezione e gli sguardi insistenti degli uomini. Giorni in cui vedo solo donne trattate come schiave dai mariti e dai figli maschi, bambini che muoiono per strada, bambini che defecano sui marciapiedi, bambini che scompaiono in un fiume perché il ponte sul quale il pulmino della scuola correva è crollato. I giorni in cui non voglio uscire da casa per scappare allo smog, all’odore di urina e di marciume sono i più brutti, sono i giorni in cui chiudo gli occhi e il cuore per non vedere ingiustizie, corruzione e menefreghismo. Giorni in cui non vedo nemmeno una delle mille divinità che regnano sull’Hindustan.

Non vi voglio scoraggiare ma piuttosto darvi un consiglio. Se per caso qualcuno vi ha già fatto notare la differenza tra il sud e nord dell’India, ricordatevi le sue parole e fidatevi. Partite dal Sud. Ora, non voglio elencare e paragonare i pregi e i difetti tra i due perché cascherei nel classico cliché ma se volete un impatto meno intenso, meno sporcizia e più buone maniere scegliete ad esempio Karnata, Kerala o Tamil Nadu. Al sud ovviamente.

Quindi, ho deciso di parlarvi dello stato del Kerala e della città di Cochin (o Kochi) perché è uno di quei posti in cui mi sento a casa e in cui ci sono molti giorni buoni e quasi nessun giorno cattivo. La prima cosa che mi ha affascinato è stata la lingua, malayalam, un insieme di suoni e gesti corporei impossibili da riprodurre. Non mi stancherò mai di ripetere che, se sai parlare malayalam, puoi imparare qualsiasi lingua al mondo! La scrittura è tondeggiante con un andamento circolare che bisogna essere degli amanuensi per riprodurre! Ma veniamo ai fatti perché Cochin ha una storia molto interessante.

La città ha una posizione strategica di lusso, confinata con la catena montuosa Western Ghats e toccata dal Mar Arabo ha giocato un ruolo determinate a livello commerciale. I viaggiatori e mercanti provenienti dai paesi Arabi, dall’Inghilterra, dalla Cina, dall’Olanda e dal Portogallo (e chi se lo dimentica Vasco De Gama…) hanno creato un’onda migratoria verso l’India che poi si è sparsa nell’entroterra. L’influenza data dal colonialismo, prima portoghese poi olandese e infine britannico ha arricchito la città incrementando il commercio, abbellendo l’architettura, rendendola cosmopolita e organizzando il sistema scolastico.


Fort Cochin è il cuore e centro turistico della città, in cui vorrete soggiornare e passare la maggior parte del tempo. L’atmosfera è definitivamente europea e le passeggiate nelle verdeggianti stradine tra case signorili inglesi e cottage olandesi vi regaleranno momenti di pace e forse anche un po’ di romanticismo. Viziatevi con le tante Ayurvedic Spa e i loro trattamenti millenari, rigeneranti e curativi. Amanti degli oggetti antichi, delle divinità di bronzo e delle cianfrusaglie aprite i portafogli e riempite le valige perché in Fort Cochin troverete di tutto. Non lasciate il posto senza aver assaggiato un fish coconut curry e un vegetarian thoran.

Eccovi una piccola lista delle cose da visitare:

Affittate un rickshaw per un giorno intero: non volete studiare guide turistiche, percorsi consigliati e tragitti ad hoc? Affidatevi a uno dei tanti autisti dei rickshaw e in un giorno vi farà visitare tutti gli “hot spot” di Fort Cochin.

Chinese Fishing Nets: Introdotte dal regnate cinese Kublai Khan sembrano essere le uniche chinese fishing nets all’infuori dal territorio cinese.

St.Francis Church: è la chiesa più antica costruita dagli europei in India. Dopo la sua seconda visita, Vasco De Gama muore in Kerala e viene seppellito nella St.Francis Church.

Jewish Synagogue and Jew Town in Mattancherry: la sinagoga costruita nel 1568 e le stradine di Mattancherry sono un ottimo luogo dove trascorrere il pomeriggio. La sinagoga è aperta al pubblico solo di sabato.

Dutch Palace in Mattancherry: Inizialmente fu costruito dai Portoghesi e nel diciassettesimo secolo gli Olandesi decisero di modificarlo e presentarlo al Rajah della città. Il palazzo ha un’interessante collezione di dipinti rappresentanti le vicende epiche dell’Induismo.

Bolghatty Palace in Bolghatty Island: Il palazzo è stato convertito in Hotel e l’isola presenta anche un piccolo campo da golf.

Vi consiglio anche un’indimenticabile crociera nelle backwaters nei dintorni di Cochin.

E come sempre: Buon Viaggio!

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti