8 FALSI MITI DI CUI CI HANNO CONVINTO I FILM AL CINEMA. Si parla spesso del cinema come di una finestra sul mondo, in grado di farci vivere esperienze altrimenti inattingibili, di portarci in epoche remote e in luoghi distanti migliaia di km da noi. Ma è davvero così? O meglio, siamo davvero sicuri che quella del cinema non sia – come in effetti è – anche un grande illusione che per finalità puramente narrative e di intrattenimento ci abbia instillato false credenze e convinzioni erronee? In fondo sappiamo tutti che quelle che vediamo nella maggior parte dei film hollywoodiani sono convenzioni ed esagerazioni, ma potremmo rimanere davvero stupiti davanti all'evidenza di certi fatti che davamo per scontati, proprio avendoli visti su grande schermo, e che in realtà altro non sono che miti.
FALSI MITI: QUELLI A CUI IL CINEMA CI HA FATTO CREDERE. Vediamo dunque alcuni tra i miti cui il cinema ci ha fatto credere.
- 1 – Salvare la vita con un defibrillatore: serie tv e film sono pieni di scene in cui un medico valoroso si accanisce sul cuore di un uomo semidefunto per riattivarlo con un'ultima fortunata scarica elettrica. Purtroppo la realtà dei fatti è molto diversa, dato che se il cuore ha smesso di sbattere lo strumento non potrà fare proprio nulla.
- 2 – “Dobbiamo aspettare 24 ore prima di poter avviare le indagini”: quanto volte abbiamo ascoltato questa frase nei film polizieschi americani? Tante, forse troppe. Anche perché si tratta di un mito del tutto falso. Se qualcuno ritiene che la persona scomparsa sia in pericolo può immediatamente avvertire la polizia (come in effetti logico).
- 3 – Imbracciare due pistole alla volta è fichissimo: dal punto di vista coreografico di sicuro lo è, come ci hanno insegnato tanti action di Hong Kong. Da quello pragmatico invece si rivela un disastro, in quanto nella realtà è quasi impossibile mirare a due bersagli contemporaneamente.
- 4 – “Invoco l'infermità mentale”: nei film gli avvocati sembrano sempre pronti a far assolvere il proprio assistito con questa frase e noi immaginiamo che si tratti di una tattica legittima ed efficace. Ma la realtà giudiziaria americana ci mostra che sono pochissimi i legali che la adottano, anche perché statisticamente il periodo trascorso in una struttura psichiatrica è circa il doppio dell'alternativa in carcere.
- 5 – “Chiamate la scientifica”: ok, in questo caso le analisi scientifiche sono davvero utili e sono in grado di rispondere a una serie di domande poste dalla scena del crimine. Ma dimenticatevi le intuizioni geniali che portano a trovare il colpevole a partire da un granello di sabbia sotto la scarpa: il grosso del lavoro viene fatto in fase di interrogatori.
- 6 – La tortura non serve a nulla: lo sostengono molte associazioni umanitarie, ma i film non sembrano pensarla a questo modo. Spesso e volentieri terroristi e criminali confessano i loro piani sotto tortura, ma la polizia del mondo reale sa che le informazioni ottenute in queste modo sono del tutto inaffidabili, perché si farebbe di tutto pur di fermare il dolore.
- 7 – “Lo tenga occupato al telefono per 5 minuti”: classica frase che viene rivolta al padre del bambino rapito che riceve la telefonata con la richiesta di riscatto. In realtà GPS e cellule telefoniche rendono il lavoro virtualmente molto più semplice, ma è pur vero che la triangolazione dei dati può portar via dalla mezz'ora all'ora completa.
- 8 – Far saltare il lucchetto con un colpo di pistola: a meno che non siate un possesso di un fucile a canne mozze ogni tentativo del genere potrebbe rivelarsi molto pericoloso, perché l'acciaio di cui è composto il lucchetto può facilmente dare luogo a colpi di rimbalzo fatali.
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