Salvini attacca le scuole che fanno l'appello per cognome - Studentville

Salvini attacca le scuole che fanno l'appello per cognome

Durante un comizio a Domodossola Salvini ha attaccato le scuole che fanno l'appello per cognome: peccato che si tratti di una pratica sempre esistita.
Salvini attacca le scuole che fanno l'appello per cognome

Anche se iniziata da pochi giorni, questa campagna elettorale sta già regalando delle chicche. Quella alla quale ci riferiamo oggi riguarda il leader della Lega Matteo Salvini, ed è stata pronunciata durante un comizio che il politico italiano ha tenuto a Domodossola.

“Lasciamo che i bimbi giochino, studino, si conoscano e crescano da bimbi. Fra fiabe negate o riscritte, teorie gender, registri scolastici “fluidi” e bagni neutri, stanno proprio esagerando”.

Così ha detto nella parte del suo discorso relativo alla scuola.

Salvini attacca le scuole che fanno l'appello per cognome

Salvini critica le scuole che fanno l’appello per cognome

Durante il comizio Salvini ha preso spunto dalla decisione di un sindaco di Pistoia che ha proposto di eliminare i grembiuli rosa e azzurri dalle scuole dell’infanzia in favore di un colore neutro. Ed ha dichiarato:

“In un’altra scuola elementare sul registro, e anche in una media, non si parla agli alunni coi nomi di battesimo. Quindi quando fanno l’appello non ci sono ‘Elena’, ‘Giorgio’, ‘Riccardo’, no. Si fa l’appello per cognome, per non discriminare, perché magari a sette anni c’è qualche bambino che si sente fluido. Questo non è futuro ma una follia assoluta”.

Quella dell’appello per cognome, tuttavia, non è una nuova pratica messa in atto per “per non discriminare chi si sente fluido”. Si esegue dall’alba dei tempi: facendo un breve sforzo di memoria anche Salvini dovrebbe ricordarlo. Ma non basta, perché minimizzando la questione gender, il ministro ha anche aggiunto come ci siano “cose più importanti a cui pensare”.

Nel corso dello stesso comizio di Domodossola di sabato 23 luglio, Matteo Salvini ha sfoderato molti dei cavalli di battaglia della Lega. A partire dalla lotta all’immigrazione per passare alla sicurezza. Ma senza dimenticare, appunto, la “teoria gender“. Il tutto, a favore della propria campagna elettorale.

I commenti sul web

Ovviamente il suo intervento non ha fatto altro che scatenare commenti ironici unitamente a critiche sul web. Tra quelli politici c’è quello di Alessandro Zan, autore dell’oramai famoso disegno di legge contro l’omotransfobia. Su Twitter ha scritto:

“Secondo Salvini l’appello per cognome nelle scuole sarebbe applicazione della fantomatica “teoria gender”. Siamo oltre il ridicolo: il modo in cui i sovranisti speculano sui bambini e la loro educazione per il consenso è semplicemente pericoloso. Fermiamoli”.

Sono molti altri, tuttavia, ad aver fatto notare lo scivolone al ministro. Da che mondo è mondo, infatti, l’appello si è sempre fatto per cognome e per ordine alfabetico.

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