Il rito dell'happy hour, storia e significato - Studentville

Il rito dell'happy hour, storia e significato

Che ne dite se oggi andiamo a parlare della storia, origini e significato dell'Happy Hour.

Siete degli adepti del rito dell’happy hour? Ma vi siete mai chiesti la storia e le origini di questa tradizione? E cosa potevamo mettere come video se non la canzone Happy Hour di Ligabue?

“Sei già dentro l’happy hour, vivere vivere costa la metà, quanto costa fare finta, di essere una star?”, così cantava Luciano Ligabue. Alzi la mano chi non ha mai fatto un happy hour: molto bene, vedo pochissime mani alzate. Questo perché a tutti prima o poi è capitato di partecipare al rito dell’happy hour, ma quanto conoscono la storia e l’origine di questo rito? Qual è il suo significato? Ecco che allora oggi andremo a rispondere a queste domande e sveleremo finalmente l’identità segreta di un insospettabile antenato dell’happy hour, tutto italiano!

Storia e origini dell’happy hour

Happy Hour

Il rito dell’Happy Hour

L’happy hour può essere considerato una espressione di marketing anglosassone il quale indica un lasso di tempo durante il quale un ristorante o un bar offre degli sconti sulle bevande alcoliche come birra, vino e cocktail. Viste le premesse, si capisce il perché del nome ovvero happy hour che tradotto diventa “ora felice”.

Si tratta in pratica di una forma di promozione delle vendite, nata nel Regno Unito per cercare di attirare il pubblico nei pub subito dopo l’uscita dal lavoro: il trucco è quello di offrire consumazioni a prezzi scontati per una o due ore nel tardo pomeriggio. In Gran Bretagna l’happy hour si tiene di solito fra le 17 e le 18, in Italia obiettivamente lo si fa un po’ più tardi, dalle 18 alle 20, anche se gli orari sono variabili.

Oltre al significato letterale di happy hour, ci si chiede se abbia avuto origini più particolari. Pare che negli anni Venti la Marina Militare degli Stati Uniti d’America indicava con le parole “happy hour” un periodo di riposo e ricreazione programmato a bordo di una nave durante il quale si praticava la boxe e la lotta libera. Serviva per ridurre i livelli di stress dei marinai.

Continuiamo a rimanere negli Stati Uniti, bere prima dei pasti ci porta alla memoria il Proibizionismo. Con l’approvazione del Volstead Act e delle leggi del XVIII Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, venne bandito il consumo di alcol dai ristoranti. Ecco che allora gli americani presero l’abitudine di partecipare agli happy hour che si tenevano negli speakeasy, ovvero delle distillerie un po’ illegali. In epoche più recenti con i cocktail lounge si mantenne viva l’abitudine di bere prima di cena.

Ecco che da allora l’abitudine dell’happy hour è dilagata in tutto il mondo. Come dicevamo, in Italia l’happy hour inizia dopo, di solito alle 18 e dura fino alle 20-21. Talvolta qui da noi al posto di offrire sconti sugli alcolici, l’happy hour viene organizzato diversamente: la bevanda ha un prezzo fisso, ma puoi beneficiare di un buffet una volta illimitato, adesso visto che la gente se ne approfittava viene un po’ limitato.

E ora veniamo allo scoop che farebbe la gioia di Roberto Giacobbo: esiste un illustre antenato tutto italiano dell’happy hour, antenato a cui nessuno pensa mai. Sto parlando della famosa “Merenda Sinoira”, tradizione tutta piemontese: si tratta di un piccolo pasto piuttosto sostanzioso, di solito a base di piatti freddi, che a Torino e provincia si consuma poco prima della cena. Una sorta di happy hour piemontese, no?

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