Alunni fanno esplodere petardi in classe - Studentville

Alunni fanno esplodere petardi in classe: preside chiama la polizia

Alunni fanno esplodere petardi in classe: preside chiama la polizia
Alunni fanno esplodere petardi in classe: preside chiama la polizia

E’ un classico di ogni anno: non appena si inizia ad avvertire il sentore delle feste, gli addobbi natalizi iniziano a comparire nelle vetrine e dentro i negozi, i panettoni fanno la loro timida comparsa nei supermercati e le strade iniziano a colorarsi di rosso, arrivano anche loro. I petardi. Ed è un susseguirsi di botti ed esplosioni che, quando non te li aspetti, rischiano di farti venire un un infarto.

I ragazzini li accendono in ogni dove e riuscire a schivarne anche solo il rumore diventa difficile. Ma le strade non sono i soli luoghi nei quali è possibile assistere al loro scoppio. Qualcuno ha pensato bene di farli esplodere a scuola. Già. Ma dove è successo? E come sono andate le cose?

Alunni fanno esplodere petardi in classe

Siamo in un istituto scolastico della Toscana. Qui, lo scorso lunedì degli studenti hanno acceso e fatto esplodere alcuni petardi nella loro aula. Ovviamente un episodio del genere non poteva passare né inosservato né tantomeno impunito. Tanto che la dirigente scolastica ha ritenuto opportuno avvisare la polizia. I poliziotti sono così arrivati a scuola ponendo fine alla bravata. La stessa preside, intervistata da un quotidiano ha dichiarato in proposito:

“Ho deciso di chiamare io la polizia ed è servito eccome, dato che gli agenti sono entrati in classe e hanno fatto una ramanzina agli studenti. Sicuramente non è stato un boato eccessivo, dato che il mio ufficio è molto vicino a quell’aula e sul momento non ho sentito niente. Sono stata avvisata dai docenti e ho deciso di rivolgermi alla polizia”.

L’intervento “educativo” della polizia

Dunque, anche se il fatto in sé non è stato così grave, si è trattato pur sempre di un gesto poco consono all’ambiente nel quale è stato compiuto. Oltretutto per la potenziale pericolosità delle sue conseguenze. Non è successo niente, è vero, ma qualcuno avrebbe potuto ferirsi. Le motivazioni che hanno spinto la preside ad effettuare la chiamata al 112 nasconde un intento educativo più che punitivo. A prova di questo c’è il fatto che la scuola non vuole presentare alcuna denuncia. Piuttosto dissuadere i ragazzi dal ripetere quanto hanno fatto. Nonostante questo, le indagini delle forze dell’ordine sono attualmente in corso per accertare chi siano gli autori e verificare le eventuali responsabilità in merito.

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