Stop a voti bassi in pagella, la proposta dell'Alto Adige - Studentville

Stop ai voti bassi in pagella: la proposta dell'Alto Adige che fa discutere

Voti bassi in pagella, sì o no? Secondo Philipp Achammer, politico dell'Alto Adige, andrebbero aboliti in quanto privi di valore educativo.
Stop ai voti bassi in pagella: la proposta dell'Alto Adige che fa discutere

Lui si chiama Philipp Achammer, classe 1985, ed è un politico italiano, dal 2014 Obmann della Südtiroler Volkspartei (SVP), un partito politico che rappresenta per statuto gli interessi dei gruppi linguistici tedesco e ladino dell’Alto Adige. Perché ne parliamo oggi è presto detto. Sua è la proposta che sta facendo discutere, e non poco, riguardo l’abolizione dei voti bassi in pagella. Ma perché sostiene tale iniziativa, e come è stata accolta? Ve lo spieghiamo subito.

Basta voti bassi in pagella

La motivazione sta nel fatto che da un lato i voti bassi non abbiano valore educativo e dall’altro possano avere ripercussioni negative sull’autostima e la motivazione degli studenti. L’assessore provinciale alla scuola in lingua tedesca, ha dichiarato in merito alla propria proposta, e più specificatamente riguardo i voti bassi dati in pagella:

“Non hanno alcun valore educativo e pedagogico.”

Se questa tesi può avere un fondamento, non si può dire che sia stata accolta favorevolmente dai suoi colleghi, ai quali sembra non essere piaciuta così tanto. In proposito si è espressa Laura Cocciardi, dirigente del liceo delle scienze umane Pascoli, che ha spiegato al Corriere dell’Alto Adige come:

“Sarebbe solo un cambio normativo di fatto si fa già così. Ci sono questioni più importanti da risolvere”.

Voti bassi in pagella, sì o no?

La questione non è nuova. Diversi sono stati, fino ad oggi, esponenti politici e del mondo scolastico ad avere messo in dubbio l’utilità dei voti bassi. Ma quali sono i pro ed i contro di questi ultimi? Alcuni sostengono che siano necessari per motivare gli studenti ad impegnarsi di più, e che possano anche fornire una valutazione precisa delle capacità degli stessi e aiutare i genitori e gli insegnanti a capire meglio i loro progressi.

Altri ritengono invece che i feedback costruttivi e le opportunità per migliorare siano più efficaci. E che i voti bassi possono avere effetti negativi sull’autostima e sulla motivazione degli studenti. Quello che è certo, è che c’è bisogno di un equilibrio tra la fornitura di valutazioni accurate dei ragazzi e la promozione della loro crescita e sviluppo. In generale, il tentativo di Achammer solleva importanti questioni su come valutare gli studenti e su quali siano i migliori metodi per promuoverne l’apprendimento e lo sviluppo. Sarà interessante vedere come si evolverà questa proposta che, al momento, rimane in stand-by.

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