Centro di gravità permanente di Battiato: testo e significato - StudentVille
Centro di gravità permanente di Battiato: testo e significato

Centro di gravità permanente di Battiato: testo e significato

Centro di gravità permanente: uno dei successi di Battiato

Il 18 maggio 2021 verrà ricordato come il giorno in cui Franco Battiato, genio e maestro della musica italiana, ha lasciato questa terra. La sua musica rimarrà sempre indelebile nelle nostre menti e nei nostri cuori e noi, nel nostro piccolo e per rendergli omaggio, vogliamo soffermarci sul testo e sul significato di uno dei suoi più grandi successi: Centro di gravità permanente. Quante volte l’abbiamo ascoltata e quante altre volte l’ascolteremo con tanta nostalgia.

Centro di gravità permanente di Battiato: il significato

La canzone Centro di gravità permanente è una canzone fa riferimento al senso di smarrimento provato da Battiato. Il testo della canzone, anche se in apparenza è  basato su immagini casuali, si basa sul “centro di gravità” ovvero il luogo dell’intimità, quel centro dove il cantautore spera di trovare stabilità. E’ solo lì che il tempo si ferma e si può osservare la realtà circostante con gli occhi di uno straniero. Per raggiungere questo stato assoluto l’io dovrà percorrere un viaggio lungo e pieno di misteri. Lungo la strada incontrerà infatti personaggi sapienti: i gesuiti euclidei vestiti come bonzi alla corte della dinastia dei Ming, i capitani contrabbandieri macedoni e la vecchia bretone con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù.

Centro di gravità permanente di Battiato: il testo

Una vecchia bretone
Con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù
Capitani coraggiosi
Furbi contrabbandieri macedoni
Gesuiti euclidei
Vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori
Della dinastia dei Ming
Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
Avrei bisogno di
Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
Over and over again
Per le strade di Pechino erano giorni di maggio
Tra noi si scherzava a raccogliere ortiche
Non sopporto i cori russi
La musica finto rock la new wave italiana il free jazz punk inglese
Neanche la nera africana
Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai…

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