Bella ciao, testo e significato della canzone inno del 25 aprile
Bella ciao, testo e significato della canzone inno del 25 aprile

Bella ciao, testo e significato della canzone inno del 25 aprile

Bella ciao, testo e significato della canzone inno del 25 aprile, grido di resistenza cantato dai partigiani contro i fascisti.

L’avete sempre cantata ma ora volete conoscere il testo e il significato di “Bella ciao”, canzone inno del 25 aprile? Questo è il periodo nel quale inizia a risuonarci in testa: “Bella Ciao” è la colonna sonora della Festa della liberazione che celebra la fine della guerra e dell’occupazione fascista e nazista. Canzone popolare italiana, è divenuta di diritto l’inno della resistenza antifascista. Fu utilizzata dai partigiani durante la guerra civile italiana tra il 1943 e il 1945 nella loro lotta contro la Repubblica Sociale Italiana fascista e i suoi alleati nazisti tedeschi.

Bella ciao, il significato della canzone

La musica, della quale non si conosce l’autore, è stata fatta risalire ad alcune melodie popolari. In particolare a quelle cantate dalle mondine, donne che lavoravano nelle risaie tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo nel Nord Italia, per far passare il tempo più piacevolmente. Durante la seconda guerra mondiale, il testo è cambiato ed ha assunto un altro significato. Ovvero quello di riflettere il movimento dei partigiani che combattono i fascisti. “Bella Ciao”, in sostanza, è stata trasformata da canzone di protesta da parte delle lavoratrici delle risaie contro le dure condizioni di lavoro, in canzone di lotta da parte dei partigiani antifascisti. Da allora, tuttavia, rappresenta per eccellenza un inno antifascista di libertà e resistenza.

Leggi: 25 aprile: frasi sulla resistenza e sulla liberazione

Bella ciao, il testo italiano originale

«Una mattina mi son svegliato,
oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
e ho trovato l’invasor.

O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.

E seppellire lassù in montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire lassù in montagna
sotto l’ombra di un bel fior.

E le genti che passeranno
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E le genti che passeranno
Ti diranno «Che bel fior!»

«È questo il fiore del partigiano»,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
«È questo il fiore del partigiano
morto per la libertà!»

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