Che la maggior parte dei successi cinematografici sia continuamente oggetto di trasposizioni videoludiche è una realtà ormai affermatasi, nel bene e nel male, da parecchi anni. La gallina dalle uova d’oro di turno è la serie di Iron Man, che ha spopolato tra giovani, adulti e appassionati di fumetti, attraverso una storia coinvolgente, un protagonista eccezionale e tutta l’azione e la tecnologia degne di un supereroe Marvel Comics fin troppo sopra le righe. Mentre il secondo capitolo domina i cinema di tutto il mondo dal 30 aprile, Sega ci riprova con un secondo gioco dedicato, dopo un pessimo primo capitolo uscito nel 2008, tentando di destare l’interesse dei fan del film con la versione per PsP.
Il ritorno del buon vecchio Tony
Facciamo un bel riassunto sulle vicende di Iron Man per coloro che si fossero persi la prima avventura dell’eccentrico eroe del plot. Protagonista della nostra storia è il geniale quanto fuori di testa Tony Stark, sciupa femmine miliardario e proprietario delle Stark Industries, famose per i progetti e i brevetti bellici in tutto il mondo. Durante un viaggio di lavoro in Afghanistan, il protagonista viene coinvolto in un incidente dal quale ne esce ferito dalle schegge di una bomba. Stark viene curato, ma si ritrova una sorta di elettromagnete impiantato al centro del petto, per impedire alle schegge di raggiungere il cuore. E’ qui che il nostro futuro eroe crea un reattore Arc miniaturizzato, un potente generatore elettrico, con il quale alimentare l’elettromagnete, che gli permetterà di sopravvivere. Tony rivaluta la sua vita e il senso del suo lavoro, adesso proiettato verso il bene dell’umanità e non sul profitto delle armi. Grazie alla sua nuova armatura, Stark diventa un paladino della legge pronto a salvare la città dal crimine organizzato, e solo alla fine della storia, tra amori e complotti all’interno della stessa azienda, un colpo di scena vedrà il protagonista svelare la propria identità a tutto il mondo. Qui inizia il secondo capitolo, imperversato dalla maggiori potenze governative a tentare di ricreare l’armatura di Iron Man e i suoi prodigiosi poteri. Solo lo scienziato russo Ivan Vanko sembra aver intrapreso la giusta strada per la ricostruzione fedele, ma i risultati saranno imprevedibili. Queste le premesse del gioco che, come già accaduto con il primo capitolo, si allontana non poco dalla storia principale per toccare altre tematiche con diversi nemici nel tentativo di interessare il giocatore durante le missioni. La trama non è altro che una successione di filmati discreti in bassa risoluzione, che fanno da intervallo al gameplay ma nulla di più che un pretesto. Siamo lontani dalla pellicola come succede con la maggior parte dei tie-in proposti dalle case di videogiochi.
Una corazza migliore..di quella precedente
Un pregio si può ricercare nel netto miglioramento del gameplay. Questo non vuol dire che Iron Man 2 sia un action in terza persona competitivo, ma solo più divertente e soprattutto più accessibile del suo predecessore, che era cosi mal calibrato da risultare a tratti insopportabile. Anche questo episodio è incentrato sull’azione resa incalzante dall’impiego delle armature; per essere più specifici, Tony ha la possibilità di sfruttare diverse suite potenziate e arricchite di fuoco primario e secondario. Gli scontri ravvicinati faranno da padroni di casa sia con nemici di taglia media che con i mastodontici boss presenti in questo capitolo, che regalano giusto qualche emozione, soprattutto per mezzo delle solite sequenze Quick Time Event, ormai sfruttate e viste un po’ ovunque. Di buon gusto sono le già celebri sequenze aeree che, una volta padroneggiato il sistema di controllo, si faranno bene o male apprezzare dai fan dell’uomo d’acciaio. La curva di difficoltà generale si mantiene bassa fino alla fine, dove bisognerà studiare qualche strategia prima di essere trivellati di piombo, ma non tanto per la difficoltà del combattimento quando per la risposta dei controlli non sempre immediata.
Marco Delle Fave
In collaborazione con Cyberludus.com