Lascia lavoro Ferrari per insegnare: Silvio Capizzoto - StudentVille

Lascia il lavoro in Ferrari per insegnare: la storia di Silvio Capizzoto

Lascia il lavoro in Ferrari per insegnare: la storia di Silvio Capizzoto

Lascia il lavoro in Ferrari per insegnare: il caso

Lavorare in una azienda importante come Ferrari è sicuramente il sogno di tante persone, eppure c’è chi decide di rinunciare ad un lavoro del genere per seguire i propri desideri, nonostante lo stipendio sia molto diverso. Oggi abbiamo deciso di raccontarvi la storia di Silvio Capizzoto, ingegnere in casa Ferrari che ha deciso di mollare il lavoro per fare l’insegnante ovviamente con uno stipendio dimezzato rispetto a quello di Maranello. Dopo una lunga gavetta tra le più grandi case di auto italiane tra cui Lamborghini e FIAT, è stato assunto da Ferrari nel 2015 come responsabile del progetto BiW (fase della produzione di un’automobile denominata Body-in-White): “In Ferrari prendevo circa 3000 euro al mese. Avevo un ruolo di responsabilità. Tanti ragazzi aspirano a quel posto“, ha dichiarato il 46enne originario di Messina in una intervista al portale Orizzonte Scuola.

Lascia il lavoro in Ferrari per insegnare: la storia di Silvio Capizzoto

Lascia il lavoro in Ferrari per insegnare: le dichiarazioni

In Ferrari ero l’ingegnere delle sfide perché ho avuto sempre dei progetti molto particolari con livelli di complessità elevati. L’ultima è stata la Ferrari Portofino. Era molto sfidante come progetto”, ha dichiarato l’uomo che poi nel 2017 ha deciso di lasciare il lavoro per intraprendere la carriera di docente. Prima ha cominciato – ovviamente – come precario, poi ha avuto un posto di ruolo in una scuola di Modena: “Io ero orientato per la carriera in azienda – ha raccontato ancora – poi però ho cambiato idea. L’insegnamento non è un lavoro ma quasi una missione. Tra le motivazioni c’era anche l’idea di avere più tempo libero, di poter gestire il tempo in modo diverso. Spesso facevo 12 ore al giorno. Come insegnante invece lavoro meno ore. Anche se, a dir la verità, pensavo di lavorare meno”. Silvio ha deciso di fare questo lavoro per missione: “Sono molto soddisfatto e sono contento di questa scelta. Quando i miei studenti mi chiedono perché ho lasciato la Ferrari per insegnare – ha concluso l’uomo in questa intervista – io rispondo che mi piacciono le cose difficili”.

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