Per crescere in modo armonico e quanto più consono agli “standard” richiesti dalla società odierna è necessario che fra scuola, che rappresenta sicuramente il convoglio dei pensieri e delle attenzioni di un ragazzo, e la famiglia, educatrice per eccellenza, ci sia un perfetto rapporto di equilibrio nei ruoli. Nella scuola i docenti non vanno erroneamente intesi come delle semplici figure votate soltanto a riempire in modo freddo e distaccato la mente di un ragazzo, con un’insieme di nozioni senza capo né coda, o ancora peggio come un nemico da temere e da evitare in tutti i modi, come spesso, bensì come una guida, una figura che ci deve conoscere e sapere come plasmare il nostro carattere. È anche vero che se fra il ragazzo e il docente si stabilisce un rapporto di fiducia e di collaborazione inevitabilmente i frutti dell’apprendimento, si dovranno vedere. La famiglia dal canto suo, a differenza del docente che ha il compito di indirizzare, ha il compito di prendere delle decisioni nei confronti del ragazzo. Tra ogni ragazzo e la rispettiva famiglia è quasi normale che vi siano qualche volta rapporti conflittuali e tensioni per un determinato periodo di tempo, ma la famiglia va sempre considerata nel giusto. La famiglia inoltre ha anche il compito di sostenere il ragazzo nei momenti di difficoltà, spronarlo ed incoraggiarlo a seguire le strade, quelle ritenute adeguate, che ha deciso di intraprendere. Essere genitore è molto difficile: bisogna cercare di stare quanto più equilibrati nelle scelte e nel permissivismo verso i propri figli, pensare in termini di prospettive future, e conoscere la società di oggi. Il compito del ragazzo è quello di rispettare la famiglia, informandola, rispettare la scuola studiando e impegnandosi al massimo, apprendendo in maniera consapevole dai propri errori. Il ragazzo deve quindi essere aperto e deve cercare di prendere nel modo giusto le scelte della scuola ma soprattutto della famiglia, evitando di rimanere fermo sulle sue posizioni. Il contatto tra la scuola e la famiglia è ciò che preoccupa ogni ragazzo in età adolescenziale, ma ognuno di noi sa che è inevitabile che ciò avvenga. Il rapporto che si deve formare tra scuola e famiglia deve essere un rapporto di reciproca fiducia e stima. Il docente non deve solo riferire i voti, deve essere un consigliere. La famiglia per mantenere inalterato questo equilibrio deve essere a conoscenza di tutto ciò che riguarda gli interessi del proprio figlio e della sua classe. Se tutti questi meccanismi funzionano in modo sano e costruttivo, il ragazzo sarà pronto per entrare nel mondo del lavoro o degli studi universitari, con una solida base di principi morali che lo guideranno.
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