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Gli oceani della Terra: quali e quanti sono

Quanti e quali sono gli oceani della Terra e in quanti mari si dividono, le caratteristiche chimico-fisiche e le correnti marine: scoprilo su StudentVille.

GLI OCEANI DELLA TERRA: QUALI E QUANTI SONO

Con i termini di mari e oceani si intende il complesso delle acque salate che circondano i continenti e le isole. Il complesso della acque marine occupa una superficie di circa 361.000.000 km2, cioè oltre i 7/10 dell’intera superficie terrestre. Si tratta di un complesso unitario e continuo, sia pure variamente suddiviso dalle terre emerse, in cui si distinguono, oltre agli oceani e ai mari principali, strutture marine secondarie.
Secondo il cosiddetto schema tripartito vi sono tre oceani: Oceano Pacifico con una superficie 180.000.000 km2, Oceano Atlantico 106.000.000 km2 ed Oceano Indiano 75.000.000 km2. Secondo lo schema quadripartito va aggiunto ai tre oceani, l’Oceano Antartico. La profondità media dell’oceano è di poco inferiore ai 4000 m, ma in prossimità dei continenti, il fondo marino si trova a meno di 200 m di profondità e presenta una leggera pendenza. Questa zona poco profonda costituisce la cosiddetta piattaforma continentale. Al margine della piattaforma continentale vi è una brusca rottura di pendenza: inizia la scarpata continentale.
La scarpata scende fino alle piane abissali, che possono essere percorse da vere e proprie catene montuose (le dorsali oceaniche), corrispondenti alle zone di risalita dei magmi, o costellate di rilievi isolati, a volte emergenti a formare singole isole o arcipelaghi. Le piane abissali possono anche essere interrotte da profonde fosse, o abissi (che scendono fino ai 6000-11000 m di profondità), corrispondenti a grandi fratture litosferiche o a linee di subduzione al margine di due placche contrapposte. Gli oceani sono tutti interconnessi; la distribuzione degli organismi è limitata principalmente dalla salinità, dalla temperatura e dalla profondità.

GLI OCEANI DEL MONDO: CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE

Del complesso dei fattori chimici e fisici che influenzano la vita degli organismi nei mari e negli oceani, i più importanti sono: la concentrazione salina, la temperatura, la densità, le proprietà ottiche, la pressione, le correnti. La salinità, cioè il contenuto in grammi di Sali disciolti per chilogrammo di acqua marina, varia ampiamente. L’85% è costituito da cloruro di sodio, la parte restante da piccole quantità di bromuri, cloruri, carbonati e solfati di sodio, potassio, calcio e magnesio. Negli oceani la salinità media è di circa 35%. Negli oceani la  temperatura è assai meno variabile che non sulle terre emerse e ciò essenzialmente per l’alto calore specifico dell’acqua. Nei mari e negli oceani la temperatura è assai meno variabile che non sulle terre emerse e ciò essenzialmente per l’alto calore specifico dell’acqua.
La densità aumenta con l’aumentare della salinità e varia con la temperatura, raggiungendo il valore massimo a circa 4 0C. Tra le proprietà ottiche delle acque marine molto importanti sono la trasparenza e il colore. Negli oceani si hanno continui fenomeni di sedimentazione: si tratta soprattutto di parti minerali portate dai fiumi ed in porzione minore dai venti, oppure anche di scheletri degli organismi planctonici.

QUALI SONO GLI OCEANI: LE CORRENTI MARINE

Le correnti marine, sono movimenti costanti delle acque; possono avere origine diversa: possono essere dovute all’azione combinata dei venti e delle differenze di pressione atmosferica, innescate dalle maree oppure dalla differenza di densità dell’acqua del mare.
Le correnti marine possono svilupparsi sia in superficie (correnti superficiali), sia in profondità (correnti profonde) e si distinguono in: correnti calde, se hanno una temperatura maggiore di quella delle acque circostanti e correnti fredde in caso opposto. Il fenomeno delle correnti marine interessa vari settori oceanici e può raggiungere conseguenza vistose.
Un esempio è dato dalla Corrente del Golfo: masse d’acqua ad elevata temperatura, riscaldate dal clima tropicale nel Golfo del Messico si mettono in movimento in direzione verso nord-est, costeggiando dapprima il continente nordamericano, fino circa alla latitudine di New York, quindi attraversano l’Atlantico, sempre senza mescolarsi alle acque circostanti, che si fanno, man mano si procede verso Nord, sempre più fredde, e vengono infine ad investire le coste europee, dalle Isole Britanniche alle coste della Norvegia.

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