Il Maestro e Margherita: riassunto, analisi e recensione - StudentVille

Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov

Riassunto e analisi del romanzo "Il maestro e Margherita" di Michail Bulgakov.

Il Maestro e Margherita: scheda del libro

  • Autore: Michail Bulgakov (1891-1940)
  • Anno di Pubblicazione: 1967
  • Personaggi Principali: Margherita, Il Maestro, Prof. Woland, Jeshua Hanzori
  • Genere: romanzo

Riassunto de Il Maestro e Margherita

Tutto iniziò quando Berlioz e Ivan Nikolaevic, parlando ai giardini Patriarse, nel centro di Mosca, incontrarono uno straniero vestito in modo stranissimo, che, intromettendosi nella loro conversazione, presagì la vicina morte dello stesso Berlioz, che spaventato, si allontano da lì, e, attraversando le rotaie del tram, scivolando, finì direttamente sotto il treno. Ivan, sconvolto e insospettito da ciò, si mise a inseguire lo straniero che nel frattempo stava scappando in compagnia di un uomo vestito altrettanto stranamente e di un gatto enorme, che dividendosi dal gruppetto, prese il tram e scappò nell’indifferenza più totale della gente.

Da allora nella città accaddero molti strani avvenimenti, che facevano tutti riferimento più o meno direttamente ad un uomo stranissimo, Woland, uno straniero che praticava la magia nera e che aveva firmato un contratto per fare alcuni spettacoli al teatro di Mosca.
Intanto Ivan, dopo aver cercato invano lo straniero, che credeva l’assassino di Berlioz, in preda ad una crisi di follia, venne portato in un ospedale psichiatrico fuori città. Qui conobbe un malato, un uomo che si faceva chiamare ‘Il Maestro‘, che, entrato di nascosto nella sua camera, gli rivelò l’arrivo in città di Satana in persona.

La sera dopo, durante il primo spettacolo di Woland, che ormai era stato identificato dall’autore come il Diavolo, accadero dei fatti stranissimi: il presentatore fu staccato dalla sua stessa testa e in seguito riattaccato, donne scambiarono i loro vecchi abiti con nuovi abiti francesi in una boutique magica improvvisata sul palco, abiti che, finito il varietà, si dissolsero nel nulla, e così via.

A questo punto la narrazione passa a parlare di una donna sposata, Margherita, ma ancora innamorata di un uomo che lei stessa definiva un “Maestro” nel campo della letteratura, ma che ora nessuno sapeva più dove fosse. Quest’uomo, con il quale Margherita aveva condiviso una relazione amorosa nascosta a tutti, dopo aver scritto un libro su Ponzio Pilato, era stato gravemente attaccato dall’editore, ed era quindi caduto in una grave depressione, bruciando le uniche copie del romanzo.

Un giorno, Margherita, incontrò Azazello, un uomo con un occhio solo ed una zanna, appartenente anch’egli al seguito di Woland, che, facendole capire di essere a conoscenza della sua vecchia relazione con il Maestro, la convinse a prendere da lui una crema e, le disse che la sera avrebbe dovuto cospargersi tutto il corpo con questa. La sera stessa, con la speranza che Azazello le aveva dato di reincontrare il Maestro, utilizzò la crema e poco dopo notò di essere ringiovanita nell’aspetto fisico e di essere in grado di volare. Così, lasciando un biglietto al marito, volò via, a cavallo di una spazzola, per non ritornare mai più.

Per prima cosa si diresse a casa del critico Latunskij, quello che aveva rovinato il Maestro, e, non trovandolo, gli distrusse la casa. Poi, raggiunta da una macchina volante, fu portata in presenza di Satana.
Qui, Satana la informò che era stata scelta per essere la regina del gran ballo che si sarebbe tenuto a casa sua, al quale avrebbero partecipato tutti i morti più illustri. Terminato il ballo, che era durato parecchie ore, a Margherita fu chiesto di esprimere qualsiasi desiderio, e lei disse che voleva subito il Maestro lì con se, assieme al suo libro andato in fiamme. Subito questo apparve, con il romanzo nelle mani e, dopo che gli fu spiegato quanto era accaduto, i due innamorati furono portati nella sua vecchia dimora , dove lui viveva prima della crisi.

Tutto sembrava ritornato come prima, ma il giorno dopo, Azazello andò a trovare i due, e, offrendogli del vino avvelenato sotto l’incarico del Diavolo, li uccise, per poi farli ritornare in vita con lo stesso vino. Così, i due innamorati, dopo aver salutato Ivan Nikolaevic alla clinica, partirono assieme a Satana e al suo seguito, per arrivare in un luogo dove avrebbero potuto vivere insieme per sempre.
Nel romanzo, sono presenti alcune parti che raccontano di come Ponzio Pilato incontrò Gesù e fu iniziato alle sue idee, stralci del libro che il maestro aveva scritto sulla vita del procuratore romano.

Analisi del Romanzo di Michail Bulgakov

AMBIENTAZIONE DELLA VICENDA

La vicenda si svolge a Mosca e nelle sue dirette vicinanze, durante il periodo del comunismo. Tuttavia il luogo della narrazione per un tempo brevissimo cambia, cioè nel momento in cui Stepa si ritrova a Jalta.
Per quanto riguarda invece la storia di Ponzio Pilato, la vicenda si svolge a Gerusalemme,  nei giorni seguenti alla cattura di Gesù e alla sua condanna alla crocefissione.

ANALISI DEL PROTAGONISTA

In questo romanzo, sono presenti numerosi protagonisti: infatti la prima parte, dove l’autore descrive quello che avviene a Mosca in seguito all’arrivo di Woland, è strutturata in modo da sembrare suddivisa in tanti racconti, ognuno dei quali ha un senso compiuto: in questa parte sono per esempio protagonisti Ivan Nikolaevic, giovane scrittore e poeta, Rimskij, direttore del varietà di Mosca o Varenucha, amministratore dello stesso varietà. Un altro protagonista, è Ponzio Pilato, procuratore della Giudea, che, nella parte del libro dedicata alla sua vita, condanna Gesù alla crocefissione ma viene “catturato” dalle sue idee.
La protagonista principale però, anche se nella prima parte del racconto non appare minimamente se non nel racconto del Maestro fatto a Ivan, è Margherita.

Margherita è una donna trentenne, sposata con un uomo ricco ed importante, che la adora e non le fa mancare niente. Tuttavia il suo cuore appartiene ad un altro uomo, un uomo con il quale, già sposata, aveva avuto una relazione amorosa rimasta segreta a tutti. L’aveva conosciuto in una primavera, e da subito se ne era perdutamente innamorata: così per molto tempo avevano continuato a vedersi ogni giorno nel vecchio scantinato dove abitava lui. Poi, in seguito alla grave crisi che il Maestro aveva avuto a causa di Latunskij, che aveva criticato duramente il suo romanzo sulla vita di Ponzio Pilato, il suo unico grande amore era scomparso dalla sua vita e lei era tornata alla sua vita monotona, con il ricordo dei bei tempi passati, pensando in ogni momento al Maestro.
Sull’aspetto fisico di Margherita non compaiono molti elementi: l’unica cosa che ci viene detta è che, dopo aver usato la crema magica di Azazello, il suo aspetto è molto giovanile e il suo corpo è come quello di una ragazza molto giovane.

Un aspetto fondamentale del carattere di Margherita è probabilmente la sete di vendetta, che la spinge, appena ne ha l’occasione, a cercare il critico Latunskij, l’uomo che aveva rovinato il periodo più felice della sua vita, per vendicarsi di quello che aveva fatto al suo amato, ed è tanta la sua ira nei confronti di quest’uomo e di tutti i lettori che non avevano accettato il romanzo del Maestro, che non trovandolo in casa decide di devastarla assiema alla palazzina in cui viveva.
Inoltre Margherita è una donna molto determinata: infatti pur di ritrovare il suo amato e quindi la sua felicità,  nonostante la sua grande bontà, tipica dell’eroe di ogni romanzo, che appare per esempio nella grande amicizia e connfidenza che prova verso la sua cameriera, è disposta ad accettare l’aiuto di un personaggio malvagio come Satana.

Tuttavia questo personaggio presenta anche dei lati negativi: infatti, nonostante l’amore per il Maestro sia un amore puro ed immenso, questo presenta dei tratti di egoismo che non dovrebbero appartenergli.

IL MESSAGGIO DELL’AUTORE

L’autore, utilizzando il pretesto narrativo del Diavolo che arriva nella città di Mosca, ha voluto fare una pesante critica alla società del Comunismo sovietico e soprattutto agli scrittori di questo periodo, provando per questi una forte avversione. Egli infatti critica la chiusura della società sovietica, la sua complicata burocrazia e la sua povertà, dove per gli stranieri era necessario una serie di complicate scartoffie per entrare nel Paese, ma dove tuttavia esistevano dei mercati di merce pregiata dove si poteva comprare solo con valuta estera, proibita alla cittadinanza, e dove, letterati egoisti e interessati a tutt’altro che alla letteratura, godevano di un grande rispetto. E su queste cose l’autore prende le sue rivincite, facendo bruciare da Fagotto e Behemot prima il supermercato, poi la casa dove aveva sede il circolo dei letterati, e strappando il Maestro, simbolo di una letteratura pura e disinteressata, a Latunskij, critico egoista e contrario secondo l’autore alla vera letteratura; questa sua rivincita inoltre viene aumentata al fatto che Ivan Nikolaevich riesce ad essere allontanato grinfie di Berlioz, simile a Latunskij nel suo egoismo.

Nel romanzo infine il Diavolo prende un ruolo molto strano: infatti se di solito viene visto come portatore di male, qui appare invece come colui che, assieme al suo seguito, attua la vendetta dell’autore, diventando portatore di bene.

Commento Personale de Il Maestro e Margherita

Ho trovato questo libro molto interessante, sia per quanto riguarda l’allegoria che gli sta dietro sia per quanto riguarda la vera narrazione dei fatti: infatti ho trovato molto singolare l’ambientazione di una vicenda fantastica, come l’arrivo del diavolo a Mosca, in un periodo storico e in un luogo realmente esistiti come Mosca nel periodo comunista, descritta inoltre in maniera molto realistica.
Per di più il tono umoristico della narrazione ha reso la lettura di questo libro molto piacevole.
In particolare sono stato colpito dal ruolo del Diavolo e del suo seguito nell’ambito della narrazione e dal modo in cui l’autore li descrive, cioè non come creature maligne e demoniache, ma come creature che alla fine perseguono buoni fini, come l’amore tra Margherita e il Maestro; quello che mi ha colpito è proprio il fatto che Satana non sia rappresentato come un antagonista ma come un aiutante.

OSSERVAZIONI SUL LINGUAGGIO

Il tono del racconto è un tono molto umoristico; basti pensare alle braverie di Fagotto e del gatto Behemot, che si divertono a creare scompiglio nella città di Mosca, gettando il panico tra la gente e appiccando fuochi ovunque.
Il linguaggio spesso è molto complicato, per esempio nei momenti in cui l’autore descrive gli apparati burocratici, che l’autore vuole far sembrare molto complessi, metendo in luce uno degli aspetti che ho già elencato sopra.
La narrazione varia da momenti di enorme fluidità, momenti che si leggono tutti d’un fiato, a momenti noiosissimi che tendono a portare il racconto a descrivere lo stesso avvenimento con una grande ripetitività per molte pagine di fila.
Il narratore racconta in terza persona, è completamente estraneo alla vicenda, eccetto quando, all’inizio della seconda parte si rivolge direttamente al lettore, ed è onniscente, cioè conosce tutti i fatti che si svolgono e tutti quelli che si svolgeranno nella narrazione.

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