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La Ciociara

Trama e analisi de La Ciociara di Alberto Moravia.

Epoca

La vicenda si svolge durante la seconda guerra mondiale e più precisamente nel periodo tra il 1943 e il 1944, quando gli alleati sono sbarcati nel sud dell'Italia e cominciano la loro risalita per liberare tutta la penisola, mentre i tedeschi si ritirano lentamente.

La vicenda si svolge inizialmente a Roma, poi, quando la guerra si fa sentire anche in quel luogo, le protagoniste si spostano nella periferia romana e, più precisamente, a Fondi, un piccolo paesino, e in seguito sulle montagne vicine, dove c'era maggiore possibilità di ripararsi.

Personaggi principali

• Cesira: è una delle due protagoniste della vicenda ed è anche la narratrice interna. E' raccontata la sua vita da quando si sposa fino alla fine della guerra, quando finalmente riesce a ritornare a Roma. È una ciociara (è in pratica originaria della provincia romana ed è una contadina) e si sposa giovane con un vecchio commerciante, che possiede un negozietto nella capitale. Non si sposa per amore ma rimane sempre una moglie fedele ed onesta. Ha una figlia, Rosetta e dopo la morte del marito Cesira si occupa del negozio e continua una vita agiata. Quando comincia la guerra si dedica per un po' alla borsa nera poi, quando la situazione comincia a diventare più pericolosa, si trasferisce in periferia con la figlia. Cesira è una donna forte, che non si lascia scoraggiare dalle difficoltà ed è sempre pronta ad agire. Forse questo è dovuto alle sue origini di ciociara e al fatto di non essere mai stata "adagiata sugli allori", ma di avere sempre avuto una vita attiva.

• Rosetta: è la figlia di Cesira. È una ragazza giovane, inesperta del mondo siccome è sempre stata protetta dalla madre che l'ha sempre allevata all'onestà e all'innocenza… È una fedele cristiana e considera la religione una fra le cose più importanti, al contrario della madre, accanto alla famiglia. Ella, infatti, ogni volta che le serve aiuto perché si trova in una situazione difficile, si ferma a pregare e a chiedere aiuto a Dio. Questa sua "santità" però è data dall'inesperienza e dall'ingenuità, tanto che ella non avrà mai un ruolo decisivo e importante nel romanzo se non quando subirà una violenza da parte di alcuni alleati. A causa di questo trauma la ragazza è dovuta crescere troppo velocemente senza lasciare spazio alle esperienze, così Rosetta si lascerà andare e non riuscirà a reagire e diventerà una prostituta.

• Michele: è un giovane che le due donne conoscono sulle montagne nella periferia romana. È molto istruito, ha frequentato le scuole fino all'università dove si è laureato in lettere è pure stato per un periodo di tempo in seminario ma poi se ne è andato. È un antifascista convinto, è molto coerente con le sue idee, pensa che la guerra sia una barbarie, e si schiera apertamente di fronte a tutti coloro che non la pensano come lui. Michele si affeziona molto a Cesira e Rosetta e resta sempre con loro durante tutto il giorno e insieme parlano, discutono, fanno lunghe passeggiate per i monti. Purtroppo un giorno durante la ritirata nazista, Michele viene catturato e costretto a mostrare ai militari tedeschi un sentiero che potesse portarli al sicuro. Dopo questo episodio si saprà che il ragazzo è stato ucciso. Ma questi rimarrà sempre nel cuore delle due donne grazie alle grandi lezioni di vita che ha dato loro.

• Filippo: è il padre di Michele e si può subito notare come sia totalmente diverso dal figlio. Filippo si vanta di non essere fesso perché è fesso chi crede ai giornali, paga le tasse, va in guerra, e magari muore. Si nota subito come sia disprezzato dal figlio per questo. Egli non ha un'idea precisa su ciò che sta succedendo a causa della guerra se non che per lui c'è un periodo di difficoltà particolari. E si può dire che questo suo atteggiamento sia un po' simbolo di ciò che tutti gli altri che si sono rifugiati sulle montagne. Filippo è ansioso della venuta degli inglesi che avrebbero riportato l'abbondanza, ma nello stesso tempo non si espone mai contro i tedeschi e cerca sempre di stare dalla parte dei più forti per non avere delle gravi conseguenze.

• Concetta e la sua famiglia: questi personaggi rappresentano tutti coloro che nella guerra trovano pane per i loro denti. Questo perché essi sono dei delinquenti e la guerra dà loro l'opportunità di agire indisturbati contro la povera gente e di non pensare che al proprio interesse anche a costo della vita degli altri. Se possiamo dire che la gente normale abbia la possibilità di ritrovare il modo per cambiare alla fine di quel periodo di devastazione che è la guerra e, seppur sia sconvolta, di cercare di trarre qualcosa da ciò che è accaduto, questi trovano nella violenza il loro ambiente naturale e la guerra non serve se non ad aumentare il lato negativo che c'è in loro.

Tematica principale

In questa opera Moravia vuole mostrare la tragedia della guerra, vista come qualcosa di atroce, a cui nessuno può sfuggire e che sconvolge la vita di ogni persona non solo per il fatto che porta alla povertà e alla morte, ma  soprattutto, perché entra nelle vite della gente in modo improvviso sconvolgendone la loro natura più intima. Con la guerra non esistono più regole e ogni persona, anche la più buona e generosa, perde queste qualità per diventare egoista e senza scrupoli per sopravvivere. Così la gente si trova prima a rubare o ad approfittare degli altri per bisogno o per fame, poi questa natura entra a far parte di loro e tutto si trasforma in violenza. Tutto questo accade perché le persone sono deboli e non hanno il coraggio di risalire, quando si trovano in queste condizioni. Solo chi riesce a rendersi conto di questo, come accade a Cesira grazie alle parole di Michele, riesce a continuare a vivere anche se non si saprà mai perché si debba vivere.

Breve sintesi

Cesira è una contadina della Ciociaria che si trasferisce a Roma dopo aver sposato un negoziante della capitale. Rimasta vedova, la donna continua l'attività del marito e alleva la figlia, Rosetta. Intanto a Roma arriva la guerra: i tedeschi si ritirano e gli americani che premono da sud, per liberare dall'occupazione, seppur molto lentamente. La vita in città è diventata molto pericolosa a causa della scarsità di viveri e della guerra. È per questo motivo che Cesira e la figlia si allontanano da Roma per trasferirsi nella campagna e più precisamente a Fondi, il paese natio di Cesira. Dopo un lungo viaggio in treno, le donne arrivano al paese e si accorgono che questo è disabitato. Decidono allora di tornare indietro e di chiedere ospitalità in una casa che avevano visto lungo la strada. Le due donne non restano lì per molto poiché si accorgono che la famiglia che ci vive (padre, madre e due figli disertori) non è per niente onesta e si arricchisce sfruttando la situazione.
La narrazione è in prima persona: il narratore interno è Cesira, la protagonista della vicenda. La storia, inoltre è raccontata in ordine cronologico rispettando il susseguirsi delle azioni. Si può però ritrovare una piccola analessi all'interno del libro: quando, alla fine, Cesira viene a conoscenza della morte di Michele.

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