Datames, cum nuntium accepisset quosdam sibi insidiari, qui in amicorum numero erant, experiri voluit verum falsumne sibi esset relatum. Itaque eo profectus est, in quo itinere futuras insidias dixerant. Sed elegit corpore ac statura simillimum sui eique vestitum suum dedit atque eum ire quo ipse censuerat iussit; ipse autem ornatu vestituque militari inter corporis custodes iter facere coepit. At insidiatores, decepti vestitu, impetum in eum faciunt qui suppositus erat. Praedixerat autem Datames, iis cum quibus iter faciebat, ut parati essent facere quod ipsum vidissent. Ipse, cum concurrentes insidiatores animadvertit, tela in eos coniecit. Hoc idem cum universi fecissent, priusquam pervenirent ad eum quem agredi volebant, confixi conciderunt.
Versione tradotta
Datame, avendo ricevuto la notizia che preparavano insidie verso di lui alcuni che erano nella cerchia degli amici, volle sperimentare se la cosa riportata fosse vera o falsa. E così partì per il posto, nel cui viaggio avevano detto che ci sarebbero state insidie. Ma scelse uno di corporatura e di altezza assai simile a lui e gli dette i suoi abiti, e gli ordinò di tenere la posizione che era solito tenere lui; egli stesso in divisa ed equipaggiamento da soldato cominciò a marciare tra le guardie del corpo. E quelli che avevano preparato le insidie, ingannati dal vestito, si gettarono su quello che si era sostituito. Ma Datame aveva detto precedentemente a coloro con cui marciava, di essere pronti a fare ciò che vedevano fare a lui. Egli, notando gli insidiatori che accorrevano, scagliò frecce contro di loro. E avendo fatto tutti la stessa cosa, prima che giungessero a colui che volevano aggredire, caddero trafitti.
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