Magistratus atque honores et ante tempus et novi generis perpetuosque cepit. Consulatum vicesimo aetatis anno invasit; Cornelius centurio, princeps legationis, qui in senatu reiecit sagulum et ostendit gladii capulum, non dubitavit in curia dicére: Octavianus id faciet, si vos non feceritis. Secundum consulatum post novem annos, tertium anno interiecto gessit, alios usque ad undecimum continuavit, multosque mox, cum praebebantur, recusavit; duodecimum magno, id est septemdecim annorum, intervallo et rursus tertium decimum biennio post ultro petiit, ut C. et Lucium filios amplissimo praeditus magistratu suo tirocinio deduceret in forum. Quinque medios consulatus a sexto ad decimum annuos gessit, ceteros aut novem aut sex aut quattuor aut tribus mensibus, secundum vero paucissimis horis. Nec omnes Romae, sed quartum consulatum in Asia, quintum in insula Samo, octavum et nonum Tarracone iniit.
Versione tradotta
Assunse magistrature e cariche prima del tempo, di nuovo genere e perpetue. Ricoprì il consolato a vent'anni; il centurione Cornelio, capo dell'ambasciata, che gettò il mantello in Senato e mostrò l'impugnatura della spada, non esitò a dire nella curia: Ottaviano farà ciò se non avrete fatto voi. Esercitò il secondo consolato dopo nove anni, e il terzo un anno dopo, andò avanti con gli altri fino all'undicesimo e poi ne rifiutò molti quando venivano offerti; chiede il dodicesimo dopo un lungo intervallo, cioè dopo 17 anni, e di nuovo il tredicesimo dopo un altro biennio, affinché portasse nel foro i figli Caio e Lucio formato da un'enorme esperienza grazie alla sua magistratura. Esercitò cinque consolati intermedi, dal sesto al decimo, durante l'anno, gli altri o di nove, o di sei, o di quattro o di tre mesi, il secondo in verità di pochissime ore. E non li esercitò tutti a Roma, ma il quarto consolato in Asia, il quinto nell'isola di Samo, l'ottavo e il nono a Tarracone.
- Letteratura Latina
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