Non semper comitiis iudicat populus, sed movetur plerumque gratia, cedit precibus, facit eos a quibus maxime est ambitus, denique, etiamsi iudicat, non dilectu aliquo aut sapientia ducitur ad iudicandum, sed impetu nonnumquam et quadam etiam temeritate. Non est enim consilium in vulgo, non ratio, non discrimen, non diligentia, semperque sapientes ea, quae populus fecisset,ferenda non semper laudanda dixerunt. Quare debes putare comitiis, praesertim aediliciis, studium esse populi, non iudicium, eiusque suffragia eblandita non enucleata esse; eos qui suffragium ferat, considerare saepius quid cuique ipsi debeant, quam quid cuique a re publica debeatur.
Versione tradotta
Non sempre nei comizi il popolo giudica, ma è mosso soprattutto dalla gratitudine, cede alle preghiere, elegge coloro dai quali è più adulato, e infine, se giudica, non è spinto a giudicare dalla preferenza verso qualcuno o dalla sapienza, ma a volte dall'impeto e anche da una certa temerarietà. Nel popolo infatti non c'è idea, ragione, discernimento o diligenza, e sempre i sapienti dissero che le cose che ha fatto il popolo bisogna sopportarle, ma non sempre lodarle. Perciò devi pensare che nei comizi, soprattutto edili, è predilezione del popolo, non giudizio, e i loro voti sono ottenuti con lusinghe e non esaminati a fondo; chi chiede loro il voto, considera più spesso ciò e a cui devono a lui stesso, che ciò che e a cui si deve fare per la repubblica.
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